Caso Cesinali, Anpi: “Oltraggio alla memoria che non si cancella”

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La opportuna e doverosa, anche se tardiva, rimozione di Pasquale De Vito dalle cariche di vicesindaco e assessore decisa dal Primo Cittadino di Cesinali non chiude la triste vicenda dei rivoltanti messaggi che inneggiano al fascismo, postati dall’esponente dell’Amministrazione comunale sul suo profilo social.

Tali materiali rappresentano una gravissima offesa alla comunità cesinalese e a tutti i democratici, oltre che un insopportabile oltraggio alla memoria di tanti cittadini che si batterono in difesa dei valori costituzionali sin dagli anni Trenta del secolo scorso, quando collaborando con i confinati politici antifascisti contribuirono a porre le basi di un’Italia libera e democratica.

Siamo certi che i valori della Resistenza radicati e ben vivi tra i cesinalesi rappresentino un importante presidio democratico, e la garanzia migliore affinché l’ondata di odio e di razzismo, veicolata dai messaggi dell’immonda propaganda neofascista attraverso anche, e soprattutto, un uso vile dei social sia definitivamente neutralizzata.

Giovanni Capobianco presidente prov. ANPI