Sono in duecento a marciare, incuranti della calura estiva, tra cittadini comuni, associazioni, genitori di ragazzi autistici, una marcia silenziosa epiena di dignità che parte dai cancelli delcantiere perarrivare con unapiccola deviazioneal percorso- che avrebbe dovuto concludersi alla chiesa di San Ciro- finoall’ex ospedale Moscati, altro fantasma abbandonato dalle istituzioni. La scommessa è quella di rompere il silenzio e fare rete. Lo sottolinea con forza Raffaele Taglialatela, alla guida del Comitato “La Voce di Valle”, nel documento che sarà consegnato nellemani delSindacoper fare chiarezza sul futuro del centro «Abbiamo voluto che fossero icittadini a mobilitarsi, a far sentire la loro voce, alla ricerca di quelle risposteche leistituzioni nonsono state in grado di dare. Abbiamo scelto diadottare la struttura, simbolo dei tanti fallimenti amministrativi di Avellino, nella speranza che questa presa diposizione contribuisca a liberarlo dalla ragnatela di interessi che lo tiene prigioniero da anni. Il nostro è unpunto di vistanuovo sulla vita e sulle questioni della città, chesono affaredi tutti, sappiamo bene non basta certo una delibera per dire diaver fattoil proprio dovere. Chiediamo agli amministratori di uscire da questo immobilismo e dare concretezza alle loro parole perché tutti i bambini autistici non possono vivere di speranza ma hanno bisogno di fatti concreti».
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