Pd, dopo il congresso di Ariano scontro aperto nel partito

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Il congresso Pd ad Ariano Carfagno lascia pensanti strascichi. Si è trovata la quadra sui nomi: Gaetano Bevere, presidente riconfermato, e Raffaele Grasso, eletto segretario insieme ad altri tre vice segretari che rappresentano le altre anime dem del Tricolle: Giuseppe Ciasullo, Michela Casillo e Francesco Maraia. Tesoriere Monica De Rienzo. Ma la polemica riguarda la data del congresso provinciale. Tutto comincia su Facebook.

Con Luigi Salvatore che commenta una foto dell’appuntamento di Ariano:‬” Credo che sia opportuno celebrare i congressi in tutti i circoli dove non si sono fatti per varie ragioni (vedi Montella) prima di quello provinciale.
A replicare è stato Luigi Famiglietti‬: “Nel momento in cui i circoli saranno chiamati a votare il segretario provinciale contestualmente potranno votare anche per il segretario di circolo. io ritengo che non possiamo più attendere per avere organismi provinciali legittimati dagli iscritti. Lunedì scorso presso la sede del partito regionale a Napoli con la segretaria regionale e gli altri membri del coordinamento provinciale abbiamo stilato il regolamento congressuale provinciale e fissato la data per l’assemblea finale al 23 luglio”.  Duro commento di Gaetano Alvino: “Apprendere da una discussione sotto un post on.Luigi Famiglietti che il 23 Luglio si celebrerà il congresso provinciale è veramente avvilente. Oltretutto oggi è 25 giugno è ufficialmente nessuno degli iscritti è al corrente,tranne quelli che hanno letto questo post”.

E ancora Famiglietti che spiega: “La nostra federazione era stata già autorizzata a svolgere il congresso provinciale prima del congresso nazionale con un deliberato della direzione nazionale. Poi si e’ deciso di spostarlo dopo il congresso nazionale e dopo le amministrative. Dopo averlo concordato con il nuovo responsabile organizzazione nazionale Rossi, la segretaria regionale ha convocato presso la segreteria regionale noi 4 membri del coordinamento provinciale per fissare regolamento e tempi del congresso provinciale che rispecchiano, tra l’altro le stesse modalità già individuate per lo scorso mese di marzo, in sostanza occorrono tre settimane per chiudere le procedure congressuali”.

A questo punto interviene Luigi Bove di Eudem: “Purtroppo il PD ha uno statuto ed un regolamento che disciplinano la stagione congressuale. Attualmente ne esiste uno valido per tutta Italia che non prevede ancora l’apertura della fase congressuale locale (circoli e congresso provinciale). Non so cosa abbiano pensato a Napoli e soprattutto chi e a quale titolo, ma sarà il nazionale a decidere e mi sembra che si sia già espresso al riguardo. Avellino non farà eccezione e vivrà la stagione congressuale locale al pari di tutte le altre province italiane. Quanto accaduto è tamquam non esset ed espone a rischio ricorsi, soprattutto in assenza di qualsivoglia espressione di volontà da parte degli organismi locali ancora in essere (assemblea e direzione). Io credo che la comunità democratica non la si costruisce con colpi di mano e pagliacciate burocratiche; in questa vicenda a me spiace constatare che gli onorevoli del mio partito si siano prestati a questa ennesima dimostrazione di non guardare all’interesse generale ma a quello dei propri piccoli recinti. Mi sarei aspettato piuttosto da tutti loro una riflessione sul ruolo e la natura dei circoli, che a mio avviso e per come sono oggi vissuti, non me ne vogliano i compagni di ariano che stimo, vanno assolutamente ripensati e rifondati quanto a struttura e funzioni”.

E incalza pure Franco Iovino: “Il problema è molto più grave. Non esiste nemmeno il deliberato che nomina il direttorio e che supera l’assemblea e la direzione. Almeno quando l’ho chiesto nessuno mi ha saputo rispondere”.

Ancora Bove torna all’attacco: “E a che titolo costoro convocano congressi? La settimana prossima è convocato anche il congresso del circolo Laboratorio democratico ad Avellino. A che titolo? E con quale regolamento? E chi lo ha approvato e reso pubblico? E come è possibile che un circolo che esiste solo sulla carta e non si riunisce mai, improvvisamente convoca congressi? Più che democratico mi sembra un laboratorio di fantasie politiche”.