Consigli in una notte di mezza estate 

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Gianluca Festa vince la sfida. Il Pd con il simbolo ufficiale del partito non esulta. Umberto Del Basso De Caro e la pattuglia che lo ha seguito in questa sfida, pezzi della Sinistra e dei Popolari di De Mita toccano il cielo in queste ore. Si è conclusa nella notte una campagna elettorale tra le peggiori che la città abbia mai vissuto. Disdicevole sul piano del confronto, spesso deludente e ripetitiva sul piano programmatico. Ora occorre dare l’indicazione del come rendere Avellino punto di riferimento dell’intera provincia. Sarà il tempo a dare una risposta. La vittoria gratifica lo sforzo compiuto da Festa e dai suoi sostenitori, ma apre alla riflessione sull’immediato futuro. Sia chiaro: un sindaco da solo non basta. Il successo dovrà essere accompagnato dalla scelta di coloro che, insieme a Festa, andranno a governare. La giunta deve essere di alto profilo, rispettando i valori della trasparenza, della legalità e del merito. E’ questo un primo indicatore dal quale il giudizio non può prescindere. Un segnale importante è comunque già nelle scelte fatte dai consulenti del neo sindaco. Professionisti di grande rilievo, con enorme esperienza professionale, già impegnati in settori strategici. La giunta che dovrà accompagnare Gianluca Festa nel percorso dentro la città non deve essere di meno. Ciò significa che il neo sindaco dovrà mettere in campo il principio dell’autonomia prevista dalla legge sui poteri dei primi cittadini, senza sottostare a pressioni che finirebbero per ridimensionare il suo potere di scelta, rischiando di ripiombare nel passato. La città è molto più avanti della politica che anche nel ballottaggio appena conclusosi ha dimostrato di essere inconsistente. Gianluca ha davanti a sé grandi responsabilità.
Essendo il sindaco sostenuto anche dal PD, che ha fatto la differenza nel consegnargli il successo, egli ora ha il compito di includere anche quella parte del partito che si è orientata per il voto a Gianluca Cipriano. Un partito lacerato, come è stato fino ad oggi, gli renderebbe la vita difficile. Era già accaduto con il sindaco Paolo Foti che aveva dovuto registrare costantemente il fuoco amico. E proprio per questo la sua consiliatura era stata, a dir poco, tormentata. Ma c’è un’altra grande responsabilità che il neo sindaco ha davanti. Quella che riguarda la burocrazia comunale. Lo stato dell’arte è noto a tutti. Oggi la burocrazia comunale è per gran parte infetta. I vertici, quasi tutti, sono i veri gestori del potere dell’ente. Talvolta hanno scarsa professionalità e hanno acquisito postazioni di grande responsabilità grazie alla politica o alla debolezza dei primi cittadini. Per dirla tutta: nella burocrazia comunale si è creato un circolo vizioso che opera attraverso il continuo ricatto tra amministratori e burocrati. Dunque Festa ha il dovere di fare pulizia partendo dall’uscio della casa che andrà ad amministrare. La campagna elettorale ha anche dimostrato quanto sia importante il rapporto con la Regione Campania. Su questo terreno Festa deve dimostrare di essere equidistante da interessi di bottega, finalizzando il suo impegno nel recupero di una fattiva politica delle zone interne. A mio avviso egli deve dispiegare la sua autonomia anche nei confronti di quei consiglieri regionali pronti a chiedere il suo appoggio in occasione delle prossime elezioni regionali. Sarebbe un grave errore cominciare con uno scambio di favori. Il rapporto con la Regione deve essere ridefinito sulla base di criteri di equità, non di mance, come è avvenuto con la presidenza del governatore De Luca fino ad oggi. Ci sarà tempo, comunque, per valutare il nuovo corso. Per ora il neo sindaco si goda il successo, sia inclusivo e non dimentichi soprattutto le promesse fatte nei quartieri della città. Questo giornale sarà al suo fianco se farà bene per la città, esercitando, sia chiaro, un doveroso controllo nell’interesse di Avellino, degli avellinesi e dell’Irpinia che hanno creduto in lui.

di Gianni Festa