CONSIGLI0- Il caso “Gesualdo” in aula, Terracciano non c’è e Comune sempre più immobile

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Se ne riparlerà il nuovo anno, si spera, della reale situazione economico- contabile del Teatro Carlo Gesualdo di Avellino.
La seduta di Consiglio comunale, convocata per questo pomeriggio, su spinta del gruppo di minoranza "Si Può", si chiude sostanzialmente con un nulla di fatto.
Anzitutto il consulente incaricato dal Comune di Avellino alla redazione della relazione sullo stato contabile del massimo cittadino, dottor Pino Terraciano, inviato alla seduta per snocciolare numeri certi, non era presente. L’onere di relazionare sullo stato dei luoghi, è stato quindi affidato, al segretario generale di Palazzo di città. Riccardo Feola, il quale non ha fatto altro che ribadire ciò che già si conosceva.
Dall’avvio dell’attività ispettiva, al conferimento dell’incarico a Terracciano, sino alla consegna della relazione, con tanto di difficoltà di reperire documenti e atti dal Tesoriere comunale, la Banca popolare di Bari che, secondo il Comune di Avellino, rende impossibile certificare la reale massa debitoria.
Anche il sindaco Paolo Foti ha cercato di imprimere quanto meno una linea politica al fatto, parlando della mala gestione del Teatro e della necessità di uscire nel breve periodo dalla condizione commissariale ed entrare in regime ordinario, anche in virtù di una nuova formula giuridica da imprimere al Comunale.
Nulla di quanto già non si sapesse, in sinstesi. In virtù delle dichiarazioni laconune e a tratti nulle del segretario, il consigliere comunale Giancarlo Giordano, tra i proponenti della mozione portata in aula, ha chiesto il ritiro della stessa, conscio dell’impossibilità di mettere in piedi una discussione che si snodasse intorno a dati certi.
La richiesta di una capigruppo immediato ha determinato la scelta della nuova data di Consiglio, stavolta monotematica, sulla situazione contabile del Teatro alla presenza non solo di terracciano (pena la revoca dell’incarico di consulente) ma anche di tutti i dirigenti comunali che, in varia misura, cono cinvolti nella vicenda e deputati all’attività di controllo delle partecipate comunali.
Immediatamente dopo, come prassi, è mancato il numero legale per il proseguo di discussione sugli altri punti all’ordine del giorno, Tutti a casa.