Nastri d’argento, Pablo di Neanderthal tra i finalisti

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C’è anche Pablo di Neanderthal di Antonello Matarazzo tra i documentari finalisti ai Nastri d’argento, alla loro settantasettesima edizione, per la sezione documentari “Cinema-Spettacolo-Cultura”. Il documentario, tra arte, filosofia ed evoluzionismo, sceglie di raccontare Pablo Echaurren,  a partire da una riflessione sulla nascita della forma artistica con l’emergere del pensiero simbolico riconducibile già al paleolitico medio, tra i 200000 e 40000 anni fa, tempo in cui visse l’uomo di Neanderthal, che convisse nell’ultimo periodo della sua esistenza con l’Homo sapiens, prima di estinguersi e lasciare spazio a quest’ultimo.  “Cosa sarebbe successo -si chiede Matarazzo – se l’uomo di Neanderthal fosse prevalso sull’Homo Sapiens? Come si sarebbe sviluppata la nostra specie?. Siamo abituati a pensare, secondo un luogo comune che Neanderthal sia sinonimo di primitivo e involuto mentre il sapiens distingua l’uomo dalla scimmia. Ma non è così. Da alcune scoperte degli ultimi decenni è venuto fuori che l’uomo di Neanderthal aveva caratteri non aggressivi e si prendeva cura dei suoi simili fino a dare loro degna sepoltura”. A prendere forma una riflessione su passato, presente e futuro. Già in altre occasione l’artista irpino si era confrontato con altre figure dell’arte e del design, dall’architetto Riccardo Dalisi in “Latta e cafè” al duo “Perino & Vele” in “Video di carta”.  Il documentario dell’anno è, invece, “Sergio Leone, l’uomo che inventò l’America” di Francesco Zippel. I Nastri D’argento sono un Premio di interesse culturale nazionale promosso dal SNGCI Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani con il sostegno del MiC  Ministero della Cultura – Direzione Generale per il Cinema