Costituzione dimezzata e altro 

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Dura da anni l’attacco alla Costituzione, che si tenta di modificare in maniera palese o sotterranea, per renderla più confacente ad una democrazia oligarchica guidata dai Capi dei partiti e nella quale il Parlamento vede ridotte, ogni giorno di più, le sue funzioni a mere formalità. E’, ormai, già una Costituzione dimezzata per una lenta e progressiva trasformazione dalla democrazia parlamentare che vollero i padri costituenti a quella dirigistica ed oligarchica di oggi.

La nostra Costituzione è rigida nella forma e alla sua integrità dovrebbe vigilare la Corte costituzionale, che spesso, però, si palesa impotente e non può fare altro che ritardare quanto più è possibile gli effetti negativi. Se non si possono toccare le norme dispositive, che spesso si aggirano (vedi indicazione del Premier sulle liste elettorali) si va direttamente a trasformare i principi fondamentali che vengono letteralmente svuotati di contenuto.

Anche se il tentativo di Renzi di cambiare la Costituzione a sua immagine e somiglianza è fallito clamorosamente, smentendo la promessa di ritirarsi dalla vita politica, ci ritenta con la legge elettorale e, fidando sul 40% dei si al referendum, che ritiene dati alla sua persona si è dato, lancia in resta, ad una frenetica campagna elettorale per tentare la riconquista del governo al quale si ritiene predestinato, senza minimamente preoccuparsi dello stato di divisione sociale che la sua azione ha finora sollevato ed ai milioni di cittadini che si sono allontanati dalla politica, della quale provano disgusto, accrescendo il numero dei non votanti.

Ci limitiamo a riflettere soprattutto sullo svuotamento dei principi indicati dall’art. uno: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Non vi è chi non veda che questi due principi sono, nei fatti, divenuti insussistenti. Il lavoro è stato ridimensionato al punto tale da non avere più alcuna tutela e la dignità dei lavoratori viene quotidianamente umiliata. Le ultime vicende della compagnia aerea Rayner, espressione di un capitalismo di rapina alla Amazon, lo stanno ampiamente a dimostrare. Si è combattuto per decenni la piaga del caporalato delle campagne della Puglia e, invece di debellarlo siamo giunti ad una vera e propria schiavizzazione delle persone!

L’altra gravissima lesione all’integrità della Costituzione è stata la progressiva ed irreversibile trasformazione, con una serie di leggi e di comportamenti corrispondenti, della democrazia parlamentare, della quale il Parlamento aveva la centralità della politica ed al quale spettava la scelta del premier e della maggioranza di governo e la formazione autonoma delle leggi, in una democrazia dove il leader è eletto – nella sostanza – dagli elettori ai quali vengono imposti anche i rappresentanti che dovrebbero rappresentarli e che, invece, vengono nominati dai segretari dei partiti sempre più personalistici e leaderistici, o addirittura di proprietà e che rispondono sempre meno al Parlamento , come vorrebbe la Costituzione, e non ai segretari di partiti, nei quali la dialettica interna è scomparsa e sostituita da una formale adesione alle decisioni del Capo. Zitti e muti, altrimenti la prossima volta a casa!

Il nuovo disegno di legge, che i giornali hanno battezzato Rosatellum dal nome di uno di questi fedeli maggiordomi di Renzi, che più propriamente andrebbe classificata “bordellum”, risponde esattamente ai fini descritti e non ai dettati costituzionali. Si può anzi dire – che oltre ad essere un tentativo abbastanza squallido di tirare l’acqua al proprio mulino, favorendo alcuni partiti (e nel caso specifico più Berlusconi che Renzi- sintomo di approssimazione e scarsa acutezza-) è una legge sostanzialmente incostituzionale perché disattende platealmente il principio della sovranità popolare allorché si privano gli elettori del diritto di scegliersi i propri rappresentanti.

La legge, peraltro, se passasse nel testo presentato alla Camera, non garantirebbe neanche una possibile governabilità, stante la sostanziale parità di voti – come concordemente indicano i sondaggi- tra i tre partiti maggiori: il M5S, il PD e il Centro destra, che sembra crescere nei sondaggi per la discesa in campo di Berlusconi. Renzi sfida tutti e punta a conquistare un voto più degli altri sicuro di avere l’incarico di formare il Governo. Chi osa contrastarlo è fuori dal partito. “Muoia Sansone con tutti i filistei” sembra il suo vero cavallo di battaglia!

di Nino Lanzetta edito dal Quotidiano del Sud