Cuccodoro e l’eredità di Pertini. Il monito ai giovani: aprite gli occhi quando si parla di autonomia differenziata

"Il Parlamento continui ad essere il centro della nostra democrazia"

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“Aprite gli occhi quando sentite parlare di autonomia differenziata o dell’ipotesi del presidenzialismo. Il rischio è che a venire meno sia la centralità del parlamento”. Lo sottolinea il  Professore Enrico Cuccodoro, presidente dell’Osservatorio Costituzionale “Sandro e Carla Pertini”, amico personale di Pertini, nel confronto con gli studenti di Avellino. Una riflessione, quella di Cuccodoro, che parte dall’eredità lasciata da Pertini, costretto ad affrontare quattordici anni di carcere in nome della sua fede socialista, ai giovani d’oggi. “Sono proprio i giovani a vedere la Costituzione come un’ancora, lo hanno dimostrato in occasione dell’ultimo referendum sulla forma di governo. Sono stati loro a salvare la nostra Repubblica”. Ribadisce la necessità di un’educazione alla democrazia per le nuove generazioni “Fino ad oggi i governi hanno fatto troppo poco per i giovani, non hanno garantito loro gli strumenti per affrontare il futuro”. E sottolinea come la lezione lasciata da Pertini sia nei valori di libertà  e democrazia “Una democrazia che va difesa ogni giorno, come testimoniano la guerra in Ucraina o l’assalto a Capitol Hill negli Usa”. “La sua preoccupazione – prosegue –  sono sempre stati i giovani, una preoccupazione che lo avvicinava ad Aldo Moro, sottolineava come non avessero bisogno di sermoni ma di esempi di solidarietà e onestà per diventare essi stessi alfieri della Repubblica. Era consapevole di come le istituzioni debbano trasmettere una testimonianza ed educare alle virtù civili ma come non si possa insegnare ad essere uomini di fede. ‘Fate che la vostra vita sia illuminata da una nobile idea’ ripeteva alle nuove generazioni.

Ricorda come quel messaggio al paese lanciato da Pertini, all’indomani  della visita in Irpinia, nei difficili giorni del doposisma, in cui aveva visto scene terribili, “ha cambiato profondamente il modo di concepire il ruolo del presidente. Sono cominciate le esternazioni del capo della Repubblica, al di là dei discorsi di prassi, con una maggiore vicinanza alla gente da parte dei presidenti, quella stessa che ha mostrato Mattarella nel giungere in visita alle terre colpite dall’alluvione in Emilia”. Si sofferma sulla trasparenza che oggi caratterizza la comunicazione con il Quirinale “con l’affermarsi dei nuovi media, il Quirinale è chiamato a pubblicare nel dettaglio le attività svolte dal Presidente”

Tante le domande “impertinenti” rivoltegli dagli studenti su società e futuro. A moderare il confronto i docenti Antonella Prudente e Pellegrino Caruso che pongono l’accento sull’importanza di trasmettere ai giovani il valore della Costituzione, documento che ripudia ogni forma di guerra e la necessità di coltivare ideali, come testimonia la lettera in cui Pertini si indignava con la madre per la sua richiesta di grazia. A introdurre l’incontro l’avvocato Massimo Passaro. Presenti in sala gli studenti del corso Pon ” Giornalisti e letterati a scuola”,  tenuto dai docenti Caruso e Spinelli presso il Convitto Colletta