Da Forza Italia a Cinque Stelle: il caso Irpiniambiente? Clientelismo

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«La questione di Irpiniambiente, che appare come un regolamento di conti tra poteri politici, sta evidenziando la limitazione politica cittadina e provinciale».

Anna Maria Vecchione, coordinatrice cittadina di Forza Italia, ritiene che la vicenda sia emblematica in tal senso. «Irpiniambiente, fino a sei mesi eccellenza nel campo dei rifiuti con oltre 600 dipendenti, oggi si trova ad essere smembrata con vizi procedurali. I nostri politici si attanagliano e giustificano l’operato con la circostanza che la legge regionale permette la creazione di sub ambito, ma perché darsi la mossa allorquando vengono decapitate le teste della società? Perché distruggere una società creata con i soldi pubblici in presenza di un comune in pre dissesto? Perché decidere di formare una newco con i proclami di salvaguardare i posti occupazionali… e perché non scendere in campo a prestare solidarietà laddove è in atto l’ennesimo fallimento della politica attuale Irpinia…un carrozzone politico è stato creato lo frantumiamo e creiamo la newco. Nel frattempo l’oblio dell’affidamento ed i disservizi creati vanno a colpire i cittadini con i tributi aumentati per i servizi essenziali senza servizi ? Vorrei come coordinatrice cittadina di Forza Italia e cittadina risposte concrete e non soltanto giustifiche create a “posticcio” . Subito un tavolo di confronto fra le istituzioni interessate, basta creazioni di colossi destinati al fallimento ma idonei per questioni elettorali».

Alla manifestazione ha partecipato anche il consigliere regionale del M5S Vincenzo Ciampi, che, solidale con i lavoratori, dice no allo spacchettamento della società pubblica.

«Siamo in una provincia affamata di lavoro ed è da irresponsabili rischiare di avventurarsi in un progetto dagli esiti incerti. Sostengo anche le ragioni di Legambiente che ha sottolineato i rischi di questa iniziativa.
Il territorio, l’ambiente vanno difesi, si tratta di una battaglia che i Cinque Stelle portano avanti da sempre e invece di cambiare tutto mettendo a rischio i risultati nella raccolta differenziata che abbiamo già raggiunto, sarebbe invece necessario concentrarsi nel migliorare quel che non va.
Una battaglia tutta egoistica quella del sindaco di Avellino Festa che non può più nascondersi dietro a vaghe indicazioni sui futuri risparmi. Lui è sindaco di una città capoluogo di riferimento della provincia. Abbandonare una Società pubblica provinciale significa rinunciare ai principi di solidarietà con i comuni minori, quelli i cui residenti vengono in città a fare spese, a scuola, negli ospedali. Il costo del servizio raccolta rifiuti va considerato non in termini economicistici ma di responsabilità amministrativa. Si tratta di concetti semplici, che ogni amministratore non ha mai disconosciuto in una provincia piccola come questa. Coloro che vogliono far passare come un’operazione di ingegneria societaria quella che è un’operazione di bassa clientela, sappiano che i cittadini di Avellino il gioco l’hanno già capito».