Corriere dell'Irpinia

Dalla conferma del PD all’esclusione di Giaquinto: come cambia la geografia politica di Palazzo Caracciolo

La volontà di derubricare le elezioni provinciali a mera formalità, escludendo qualsiasi risvolto politico, è stata forte ma si è schiantata con i risultati che le urne hanno prontamente consegnato.

In un Palazzo Caracciolo gremito di amministratori e rappresentanti dei partiti si è svolto questa mattina lo scrutinio delle votazioni che hanno decretato il nuovo assetto del parlamento della Provincia.

Il Partito Democratico, unica lista ad espressione – esplicita – politica, ha eletto ben 4 consiglieri: Marcantonio Spera, Luigi D’Angelis, Antonio Cerrato e Laura Cervinaro. Decisa prova di forza del sindaco di Grottaminarda che è risultato il più votato. Gli eletti regalano un partito ben radicato lungo tutto il territorio irpino, ma che si piazza solo secondo tra i voti espressi dagli amministratori avellinesi.

Grande soddisfazione dai vertici di via Tagliamento, con Maurizio Petracca che definisce la vittoria come trionfo “della serietà e linearità a dispetto degli accordi sottobanco e dei mercantilismi vari”.

Un riferimento, tra le righe, alla lista “Per l’Irpinia” di veste civica ma composta da esponenti del centrodestra. La Lega, che in questa compagine aveva espresso due amministratori, li piazza entrambi: Pino Graziano ed Emanuela Pericolo, con il terzo, Vincenzo Barrasso che dovrebbe essere riferimento di Fratelli d’Italia, ipotesi da smentita dallo stesso amministratore.

Grande balzo in avanti per la squadra del sindaco Gianluca Festa e del consigliere regionale Livio PetittoDavvero Moderati“. Al di là della competitività generale, che non ha lasciato fuggire in avanti le succitate liste, ha aggiunto alla scorsa tornata elettorale un nuovo esponente. A rappresentare la compagine ci saranno Francesco Mazzariello, tra i più votati, Diego Guerriero e Gabriele Buonanno. Forti anche della presa del primo cittadino sul capoluogo, attestandosi al primo posto nella fascia E, quella che comprende i voti degli amministratori cittadini.

Da registrare la defezione di Amalio Santoro di SiPuò, unico consigliere a non essersi recato alle urne.

Fanalino di coda “Proposta Civica per l’Irpinia“, che elegge il sindaco di Candida Fausto Picone e Franco di Cecilia.

All’indomani delle operazioni di voto, la Provincia si presenta così. I dem si sono assicurati una larga fetta degli scranni a disposizione, non una maggioranza ma di sicuro un peso politico maggiore. Il presidente Rizieri Buonopane, al netto della soddisfazione per i risultati, ha diverse grane sulle quali lavorare dalla prima ora: i rapporti con quella che è la parte più rappresentata in consiglio, suo partito ufficiale con il quale ci sono più situazioni da chiarire rispetto a quelle chiare, e la ricerca del nuovo vicepresidente.

La novità maggiore è l’esclusione di Girolamo Giaquinto, sindaco di Montoro ed ex numero due dell’Ente di Piazza Libertà, primo non eletto. Dalla scelta del primo cittadino di Montella si capirà anche cosa si intende fare con la segreteria di via Tagliamento. Un accordo per una pace armata, l’ennesima, o la rottura totale e definitiva.

Una modalità di voto che si spera venga archiviata al più presto, riportando la parola ai cittadini, ma che di civico ha avuto solo la parola. Da domani si apre la competizione più importante per i partiti irpini, le amministrative di Avellino, con nuovi equilibri, alcuni molto precari.

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