Dalla legge nazionale sulla promozione della lettura alla biblioteche, dibattito venerdì 22 gennaio

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Il presidio del libro di Avellino propone alla cittadinanza una discussione a tutto tondo e con interlocutori qualificati, sul tema della promozione della lettura e sui suoi luoghi.
L’appuntamento è venerdì 22 gennaio, alle ore 17e30, nella sempre ospitale Libreria L’Angolo delle Storie, di via Fosso Santa Lucia, 4 ad Avellino.
Punto di partenza sarà l’iter di approvazione di un provvedimento legislativo organico sulla promozione della lettura. Un percorso che ha permesso un’ampia discussione e confronto della commissione cultura della Camera dei Deputati con esperti, dando la possibilità ai membri del parlamento di provare legiferare su tutti gli aspetti della filiera dell’editoria e le politiche di promozione della lettura.
Grazie alla campagna E-leggiamo del 2013, promossa dal Forum del Libro e atta a fare pressione sui candidati alle elezioni politiche per la messa in cantiere di una legge sulla promozione della lettura, la nostra associazione ha raccolto le adesioni di numerosi candidati irpini al Parlamento, tra cui Giancarlo Giordano che è diventato, successivamente, uno dei primi firmatari del provvedimento. Discuteremo con lui e con la relatrice, Flavia Piccoli Nardelli, sullo stato dell’opera del legislatore e sulle ricadute di questo provvedimento.
Contemporaneamente, convinti che la promozione della lettura sia efficace non solo con provvedimenti legislativi ad hoc, ma, contemporaneamente, con la qualità dei servizi presenti sul territorio e il coinvolgimento di cittadini e amministratori locali; la discussione darà spazio al tema del futuro delle biblioteche presenti ad Avellino e provincia, avvalendoci degli stimoli di Antonella Agnoli, una delle massime esperte italiane di progettazione di moderne funzionali biblioteche di pubblica lettura, e di Domenico Gambacorta, che da presidente della Provincia si è adoperato per salvare la più importante biblioteca pubblica irpina, la Biblioteca Provinciale “Giulio e Scipione Capone”, dopo che la riforma Del Rio ne ha messo in dubbio il futuro.