E’ una riflessione sull’idea di famiglia quella che consegna Michela Murgia in “Dare la vita”, il suo romanzo pubblicato postumo, al centro del prossimo appuntamento con gli Incontri in Biblioteca, in programma il 2 marzo alle 17, presso il complesso di Corso Europa. Murgia ci ricorda che si può essere madri di figlie e figli che si scelgono, e che a loro volta ci hanno scelte. L’autrice parte dalla consapevolezza che la queerness familiare è ormai una realtà, e affrontarla una necessità politica, come lo è quella di un dialogo lucido e aperto sulla gestazione per altrə, un tema che mette in crisi la presunta radice dell’essere donne. Interrogarci, discutere intorno a questa radice significa sfidare il concetto di normalità e naturalità a cui siamo abituati. Michela Murgia lo ha fatto per anni, nei suoi libri e sui social, e nelle ultime settimane di vita ha raccolto i suoi pensieri per donarci questo pamphlet densissimo e prezioso, in cui ci racconta – partendo dall’esperienza personale – un altro modello di maternità, come si possa dare la vita senza generare biologicamente, come i legami d’anima possano sommarsi ai legami di sangue. Pagine straordinarie che ci permettono di entrare nelle infinite sfaccettature degli affetti e di comprendere come aprire all’altrə non riduce ma amplifica l’amore. A confrontarsi sul volume Giancarlo Piacci e Purple Square
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