De Vito: “Nessuna apologia di fascismo, non mi dimetto”

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Si scusa ma non si dimetta dalla carica di vicesindaco di Cesinali. Arriva la replica di Pasquale De Vito, dopo che qualche giorno fa, era finito in una bufera mediatica a causa di alcuni post pubblicati su Facebook su Mussolini e sul fascismo.

Ecco quanto scritto sul suo profilo:

“Sono stato coinvolto, mio malgrado, in un tritacarne mediatico a causa di alcuni post, sicuramente infelici e dei quali mi dolgo profondamente, scritti su un profilo privato, estrapolati al di fuori dal contesto nel quale venivano pubblicati, senza comprenderne il senso assolutamente goliardico e comunque pubblicati anni fa, ben prima del mio impegno amministrativo.

Non avevo allora e non ho, ovviamente e a maggior ragione adesso, alcun intento apologetico né del fascismo, né di qualsivoglia idea politica che voglia conculcare la libertà e la democrazia.

Sono profondamente rammaricato di aver urtato la coscienza democratica dei miei concittadini e, pertanto, affermo con nettezza la mia piena condivisione degli ideali di libertà e democrazia che da sempre contraddistinguono la lista nella quale mi sono candidato e nella quale sono stato eletto.

Pur tuttavia, ritengo giusto continuare il mio impegno amministrativo in ragione del rispetto appena esposto della democrazia e, quindi, per il rispetto che meritano i cittadini che mi hanno eletto nel consesso consiliare cesinalese.

Smentisco categoricamente, tra l’altro, quanto riportato da alcune testate giornalistiche (cui verrà chiesta formale rettifica) circa la contestazione che la mia persona avrebbe ricevuto da concittadini: tutti mi conoscono a Cesinali ed hanno piena coscienza della mia estraneità a quanto in questo momento mi viene contestato mediaticamente.

Conosco, inoltre, la natura fiduciaria della delega di vicesindaco e mi auguro che il sindaco, che conosce bene il mio impegno democratico estraneo ad ogni nefasta ideologia passata, possa confermare la fiducia per la continuazione del mio lavoro amministrativo in favore del popolo di Cesinali.”