“Deluso dal mio partito non mi ricandido ma sosterrò Gengaro”. Russo pronto a restituire la tessera Pd

Il consigliere uscente che ha abbassato da mesi la serranda della sede del circolo di Rione San Tommaso: “Ci ho rimesso passione, energia, tempo e soldi. L’ho tenuto aperto a mie spese per anni. Non ho mai chiesto nulla, l’ho fatto perché ci credevo. Mai un minimo di considerazione”

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“Non mi sento più di questo partito a cui ho dato tutto senza ottenere assolutamente nulla, nemmeno un minimo di riconoscimento”. Franco Russo, ex consigliere comunale del Pd, ha abbassato da mesi la serranda della sede del circolo Pd di Rione San Tommaso: “Ci ho rimesso passione, energia, tempo e soldi. L’ho tenuto aperto a mie spese per anni. Non ho mai chiesto nulla, l’ho fatto perché nei partiti ci credo”.

E ora non ci crede più?

“Il circolo ‘Libertà è Partecipazione’ è nato nel 2009, oggi si chiama David Sassoli, in memoria di una grande persona che si è fatta apprezzare e stimare per la coerenza nei suoi valori. Coerenza e valori mi hanno convinto a mantenere accesa una piccola luce nell’unico circolo in città con una sede fisica nella periferia più grande e popolosa di Avellino”.

Cosa si aspettava dal partito?

“Un minimo di considerazione. Sarebbe dovuta nei confronti di tutti i militanti. Altrimenti che senso ha stare in un partito e difenderlo sempre e comunque anche quando gli altri scappano perché non soffia il vento a favore? Come si partecipa alla politica se non c’è un vero partito?”.

E il Pd non lo è?

“I valori del Pd sono i miei valori, ma le idee camminano sulle gambe degli uomini e vanno praticate sempre e non solo predicate. Se possiamo dirci democratici oggi non lo so più: la partecipazione è il prerequisito della democrazia.”

Non c’è partecipazione?

“Ci sono gli organi di partito in cui bisognerebbe confrontarsi e decidere la linea politica e i candidati per le amministrative. Ma non ricordo l’ultima volta in cui si è riunita la direzione del Pd. Eppure, ci prepariamo al voto nel capoluogo e in tante altre realtà del territorio provinciale”.

Lei ha detto che la sua posizione è stata strumentalizzata a proposito di uno dei due documenti in cui i consiglieri Pd affermavano di non essere d’accordo con il metodo seguito per l’indicazione di Antonio Gengaro. Che cosa è successo?

“Rispetto alla questione della scelta del candidato sindaco sono stati sottoscritti due documenti. Il primo io non l’ho firmato perché non ero assolutamente d’accordo, e non perché ero assente. Il secondo documento l’ho sottoscritto perché ero, ovviamente, d’accordo. Come si può non esserlo rispetto ad un appello all’unità del partito? Però non si può far passare la mia posizione come contraria a Gengaro. Ho voluto fare chiarezza ed ho parlato di strumentalizzazione. Per tale ragione ho ricevuto un duro e gratuito attacco da parte di un esponente del mio gruppo consiliare. La cosa mi dispiace molto. Ecco che cosa succede quando nel Pd non c’è confronto”.

Si ricandida?

“In questo momento non credo proprio di ricandidarmi. Sono deluso dal mio partito e dalla politica. Comunque, non farò mancare il mio sostegno al nostro candidato Antonio Gengaro che considero una speranza per il futuro di questa città”. (Antpica)