DG3 Dolciaria intervista con Nicola Di Gennaro

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Dall’incanto del Parco Regionale del Partenio, Ospedaletto d’Alpinolo, la DG3 realizza dolci artigianali secondo le antiche ricette di una volta  

L’imminente periodo natalizio, ci ha portato nel piccolo paesino, Ospedaletto d’Alpinolo, conosciuto soprattutto per sua vicinanza al Santuario di Montevergine a incontrare Nicola Di Gennaro, proprietario di questa realtà produttiva Avellinese che realizza i dolci tipici del territorio. Scopriamo con lui come nasce il famoso “cupeto” (torrone con nocciole o mandorle), di origine araba, corrispondente al dolce come noto oggi, qubbayt, che sta a indicare “conserva dolce” e non “Cupedia”, che è un’incorretta etimologia creata dal Camera nel 1838, che sta significando ghiottonerie, in senso lato e i pezzi di carne.  Termine usato anche in modo dispregiativo,  indicando i produttori “i cupetari” dagli antagonisti di Venticano. La differenza era nel fatto che i primi vendevano per strada alle bancarelle, una sorta di street food  e gli altri fornivano le pasticcerie, alle botteghe.  Interessati anche i famosi torroncini o croccantini, nudi o ricoperti con infinite varianti e importanti per la produzione e lavorazione del cioccolato, come gli uova di Pasqua, con ottimo cioccolato.

Come nasce la DG3 Dolciaria e com’è diventato imprenditore del settore importante punto di riferimento, non solo per Natale e per le feste comandate. La sua storia parte da lontano, perché la Famiglia Di Gennaro è una delle prime famiglie di Ospedaletto che produce Torrone, e una possibile data di riferimento è il 1903, che coincide con la nascita del Nonno di Nicola, ma stiamo parlando di circa cinque generazioni. Il torrone, si faceva in casa allora, le case avevano delle stanze utilizzate per la produzione e bisogna aspettare il 1980, per pensare ai laboratori di produzione conosciuti oggi. Interessante anche la tradizionale produzione delle famose “castagne del prete” di allora, le mansarde di oggi erano i “gratai”, cioè, listelli di legno messi in sequenza gli uni agli altri su cui erano messe le castagne per essere essiccate. Ancora più geniale è stato quando si è pensato di forare il pavimento dei piani superiori, dove erano poste le castagne, perché ai piani inferiori, detti “vasci”, vi erano il forno a legna e il camino che, oltre a riscaldare gli abitanti, serviva ad asciugare ed essiccare le castagne ma,  inevitabilmente vi era anche fuoriuscita di fumo, dando ai frutti autunnali, il caratteristico sapore, chiamate e’nfornate. Si producevano anche le nocciole tostate, dette antrite vendute sotto forma di collane davanti al Santuario di Montevergine.  La famiglia Di Gennaro, in particolare Sabino Di Gennaro, è stato il pioniere dell’automazione di questo settore negli anni del terremoto in Irpinia, le prime macchine che incartavano i torroni e  le macchine per produrre le uova pasquali di cioccolato. Nonostante le macchine, Nicola definisce la sua azienda artigianale, poiché con lui lavorano circa 90 persone, per passaggi manuali, che non ha affidato all’automazione, anche perché la produzione si rifà alle tecniche e ricette di una volta. Diversa è la produzione a base di cioccolato, dove si preferisce l’impiego delle macchine. Di Gennaro oggi lavora, per marchi commerciali importanti, trasformando in capolavori circa 5000 quintali di cioccolato.

La produzione si suddivide in diversi marchi presenti sia sui mercati nazionali sia internazionali: “Di Gennaro“, “Montevergine”. Particolare attenzione merita la linea “Cavaliere Nicola Di Gennaro”  una linea che racchiude in sé tutto il valore della tradizione e la riscoperta dei prodotti del cuore e  un ritorno  all’origine o meglio al passato, evidente anche nella scelta del nome dedicata  a chi ha fatto della sua passione e della sua esperienza la propria ragione di vita. Termina il nostro dolce incontro Nicola Di Gennaro, ponendo l’accento che la loro principale attenzione è, Sicurezza del prodotto, Servizio e Qualità, proprietà che gli hanno garantito una certa notorietà su scala mondiale soprattutto per la produzione del Torrone. I prodotti Di Gennaro li definisce, naturali e privi di conservanti, perché lo zucchero è già un conservate. Un omaggio per nostri lettori, che regala la ricetta dei croccantini, replicabili facilmente a casa. Croccantino, 33% granella di nocciola, 33% di zucchero e 33% di cioccolato extra fondente.

Croccantini

 

Email: info@dg3dolciaria.it