DIA, presentata la relazione semestrale: ecco la mappa della criminalità irpina

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Le organizzazioni criminali di tipo mafioso preferiscono sempre più le strategie di silenziosa infiltrazione e azioni corruttive e intimidatorie all’uso della violenza. È quanto scrive la Direzione investigativa antimafia (Dia) nella sua ultima Relazione semestrale, sottolineando come oggi le mafie preferiscano “rivolgere le proprie attenzioni ad ambiti affaristico-imprenditoriali, approfittando della disponibilità di ingenti capitali accumulati con le tradizionali attività illecite”. Attraverso questo ‘modus operandi’, si legge ancora, “si cerca sia di rafforzare i vincoli associativi mediante il perseguimento del profitto e la ricerca del consenso approfittando della forte sofferenza economica che caratterizza alcune aree, sia di stare al passo con le più avanzate strategie di investimento, riuscendo a cogliere anche le opportunità offerte dai fondi pubblici nazionali e comunitari (Recovery Fund e Pnrr)”.

Il panorama criminale irpino è connotato dalle relazioni intercorrenti tra le organizzazioni
locali ed i sodalizi camorristici delle province limitrofe, in ragione della particolare ubicazione territoriale. Le aree a maggior presenza criminale restano la città di Avellino, il Vallo di Lauro al confine con Nola (NA) e la Valle Caudina a ridosso della provincia di Benevento.Ad Avellino e nei territori dei Comuni limitrofi non si registrano significativi mutamentirispetto al semestre precedente. Nell’area permarrebbero attivi il clan NUOVO PARTENIO, evoluzione dello storico clan GENOVESE e già colpito da numerose operazioni che ne hannosignificativamente ridimensionato l’assetto.

Nel Vallo di Lauro, sarebbero presenti i clan CAVA e GRAZIANO i cui capi storici sono
recentemente deceduti per cause naturali. I due sodalizi, in storica contrapposizione, sono
stati protagonisti in passato di sanguinosi scontri che hanno coinvolto anche le donne. La
famiglia CAVA, originaria di Quindici (AV), sarebbe attualmente rappresentata dai familiari
del defunto capo storico e da alcuni sodali. In tale contesto, rileva anche la scarcerazione di unesponente apicale173 avvenuta lo scorso 14 novembre 2022, per avvenuta revoca della misuracautelare174 a suo tempo disposta.

Il clan GRAZIANO, anch’esso originario di Quindici (AV), risulta fortemente indebolito in
ragione della recente scomparsa del suo capo storico175 e del perdurante stato di detenzione dei suoi prossimi congiunti. San Martino Valle Caudina (AV) è il Comune di origine del clan PAGNOZZI, citato nell’ambito del paragrafo relativo alla provincia di Benevento, che rimane unico e incontrastato protagonista, rappresentato da taluni esponenti ancora liberi e altri numerosi affiliati, con interessi illeciti che si propagano anche nelle provincie di Benevento, Caserta e nel Lazio.Con riferimento ai territori del Vallo di Lauro e della limitrofa area dell’agro nolano, si richiama l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare176 eseguita il 3 novembre 2022 dalla DIA e dai Carabinieri a carico di 25 persone, alcune delle quali ritenute esponenti del clan SANGERMANO, operante nell’agro nolano, accusate di associazione mafiosa, estorsione, usura, trasferimento fraudolento di valori, illecita concorrenza, autoriciclaggio, nonché porto e detenzione illegaledi armi comuni da sparo, quest’ultimi reati aggravati dalle finalità e modalità mafiose. Tra gliarrestati figuravano soggetti riconducibili alla criminalità organizzata irpina e, in particolare, al clan CAVA177.

Riguardo, infine, al Comune di Pratola Serra (AV), il cui scioglimento era stato prorogato di
ulteriori sei mesi con D.P.R. del 28 febbraio 2022 ai sensi dell’art. 143 del TUEL, si segnala
l’insediamento della nuova amministrazione comunale in ragione degli esiti delle consultazionielettorali convocate lo scorso 27 novembre 2022.