Dossier e proposta sulla tutela della Fontana dei quattro leoni di Solofra

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La Fontana dei Quattro Leoni di Solofra è stata realizzata nel 1733 per mano di due esperti artigiani di Cava de’ Tirreni: i mastri Nicola e Arcangelo Antinolfi, e posta nel casale Capopiazza-Sortito (all’incrocio di piazza Umberto I, via Felice De Stefano, via Lavinaio e via Agostino Landolfi), solo nel 1752 per poi essere dislocata nell’attuale posizione nel 1956.

La Fontana dei Quattro Leoni è stata ed è spesso vittima della mano di sconsiderati imbrattatori armati di pennarello o bomboletta, bersaglio di pessimi “scherzi di carnevale” o deposito di materiali e di rifiuti. Il 10 gennaio del 2014 quando l’Arpac comunicò la presenza di tetracloroetilene superiore alla norma nell’acqua prelevata proprio alla fontana, i “Quattro Leoni” diventarono di colpo protagonisti di uno dei momento più difficili per la nostra comunità. Con la conseguente crisi idrica due dei quattro leoni vennero addirittura tappati per ridurre il consumo, subendo un altro affronto, ma furono successivamente “sbavagliati” a crisi rientrata.

Ma altri ancora sono i problemi che hanno colpito uno dei monumenti simbolo di Solofra. Ultimo episodio, lo scorso agosto 2018, un autobus di linea in manovra, non osservante del cambiamento di percorso per i mezzi pubblici, ha danneggiato una delle vasche posto ai piedi di uno dei quattro leoni e che raccoglie le acque che fuoriesce dai fontanini. Attualmente, infatti, da monumento ha assunto una infelice funzione di spartitraffico sulla direttrice Piazza San Michele–Viale Principe Amedeo e Via fratta-Piazza San Michele.

Oggi la fontana ha necessità di un restauro che gli dia il giusto valore storico e artistico e necessita anche di un’area anulare per preservarla dal continuo passaggio degli autoveicoli. Nel fare tali richieste al Sindaco di Solofra proponiamo, infatti, la nostra idea per la costituzione di un area di rispetto intorno alla fontana nell’immediato, anche, per usufruire in sicurezza delle sue fresche acque. È urgente il recupero e la pulizia di tutte la parti lapidee, eliminando la “patina del tempo”, quella colorazione scura che la fontana ha assunto e con essa i segni dell’incuria dell’uomo. Occorre sempre più predisporre una programmazione futura di manutenzione e prevenzione della storia e dei suoi simboli della nostra città.