E’ nato il PD dei doveri

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Vince Schlein, non perde Bonaccini. Il candidato segretario favorito della vigilia, infatti, ha usato il bon ton per digerire meglio la sconfitta. Tuttavia il risultato rivoluzionario per molti aspetti è destinato ad incidere fortemente negli equilibri politici della Campania dove il regionalismo deluchiano ha subito un grave colpo dai risultati del gazebo. La novità non è solo rappresentata dal fatto che sia una donna a guidare il partito ( viva il femminismo che avanza) ma soprattutto per le prospettive politiche che la vittoria della Schlein è destinata a produrre. La nuova segretaria interpreta quel sentimento popolare del cambiamento che era reclamato contro l’apparato di vecchia politica che ha determinato un calo di attenzione nei confronti del Pd. Non solo. Risveglia e rende protagonista la sinistra dei doveri che è rimasta in penombra in questi ultimi tempi. Non a caso Schlein ha messo nella sua agenda di lavoro almeno tre obiettivi da perseguire: lotta alla povertà, rivoluzione del tema lavoro e forte solidarietà nelle alleanze che si andranno a costruire. Determinata anche la sua posizione per la, autonomia regionale differenziata che deve equilibrare il futuro del paese senza penalizzazioni per il sud. In Campania il lavoro da fare per la nuova segretaria non è di poco conto. A Bonaccini che aveva garantito al governatore De Luca per un probabile terzo mandato potrebbe giungere uno stop senza se e senza ma. De Luca aveva schierato il figlio a supportare il presidente romagnolo, ma questa operazione familistica è stata nettamente bocciata, sia a Napoli che in alcune città della Campania. Anche il Irpinia la vittoria della Schlein porta una ventata di freschezza. Restano a piedi gli ex sostenitori di Franceschini che avevano fatto la cordata per Bonaccini, immaginando che nessuna sorpresa potesse venire dalle urne. Così non è stato ed ora è probabile che ci saranno nuovi posizionamenti. E ‘ un voto che potrebbe incidere sulle future elezioni amministrative soprattutto nel capoluogo dove la bocciatura delle indicazioni dei regionalisti irpini è andata delusa. In realtà la rivoluzione promessa dalla nuova segretaria deve produrre pulizia negli apparati incrostati di clientelismo e trasformismo sia sul piano nazionale ( la Meloni dovrà vedersela con una segretaria determinata a fare opposizione), sia sul piano regionale con un nuovo assetto del partito in Campania, sia sul piano locale dove le ambiguità troveranno sempre meno spazio. Sarà molto interessante, infine capire  come si posizioneranno Rosetta D’Amelio e la Schlein, entrambe provenienti dalle file della sinistra ma con un percorso oggettivamente diverso.

Gianni Festa