Elezioni amministrative, a Cairano e Rocca S.Felice di scena i “furbetti” del congedo retribuito

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Non è una sorpresa, ma ormai una prassi consolidata nei piccoli comuni irpini, dove spuntano, rispetto ai rumors della vigilia, liste nuove e inaspettate.  Gli aspiranti alla fascia tricolore e al consiglio comunale  dell’ ultimo minuto non sono residenti  o di origine dei comuni irpini chiamati al voto. Le liste “anomale”, sono composte  di solito, da forze dell’ordine che partecipano in maniera meramente formale per ottenere trenta  giorni di permesso retribuito. E come nel 2022 anche in questa tornata elettorale è diventata una prassi per i comuni,  al di sotto dei 1000 abitanti nei quali non è necessaria la sottoscrizione,  che ben tre liste non sono espressione di gruppi o persone del posto.

E’ questo è il caso di Cairano, borgo di 300 abitanti dove su  ci sono ben cinque liste in corsa. Dopo tre mandati consecutivi  c’è lo stop al quarto per Luigi D’Angelis,  che però  è comunque in corsa come consigliere comunale nella lista guidata da una donna Maria Antonietta Russo. L’altra compagine, quella guidata da Giuseppe Frieri, è tuttavia espressione della stessa squadra.Altre tre liste sarebbero composte da militari e componenti delle forze  che non sono né residenti a Cairano  e nemmeno irpini.  Un’anomalia che  suscita la dura reazione del sindaco uscente. ” E’una situazione vergognosa. Ne farò- dichiara D’Angelis-  un caso nazionale. E’un privilegio a chi gode di 30 giorni di permesso retribuito. Tra l’altro non hanno l’obbligo della sottoscrizione di comuni come il nostro al di sotto  del 1000 abitanti. Sono tutte persone del Napoletano e della Puglia che  creano turbamento tra la popolazione».

Un  caso a dir poco strano quello di Rocca San Felice, un comune con poco meno di 800 abitanti. Come successo già per Cairano poche ore fa, anche qui, scaduti termini per la presentazione delle liste in vista delle amministrative di maggio, sono ben cinque i candidati a sindaco. Cinque liste di cui  tre sarebbero state stilate per  ottenere l’agognato congedo retribuito. Una prassi alquanto discutibile per cui andrebbe davvero rivista  la normativa in materia .