Le segreterie regionali maggiormente rappresentative della polizia penitenziaria, nel denunciare ancora una volta il grave stato in cui versa la casa circondariale di Avellino, si dichiarano preoccupate per le possibili ricadute sul territorio irpino della disastrosa situazione del carcere, non a caso l’istituto di pena è balzato più volte agli onori delle cronache per gli episodi di evasione, fin troppo facili, a causa delle deficienze più volte segnalate.
“L’evasione avvenuta in data 8 settembre ha sollevato nuove preoccupazioni sul controllo e la sicurezza dell’istituto irpino; da dove solo qualche settimana prima, in data 15 agosto, era evaso un altro detenuto. Preme ricordare anche che in data 28 maggio 2024 un detenuto è riuscito a raggiungere i locali della portineria, ultima postazione prima di arrivare all’esterno della casa circondariale, e solo grazie al provvidenziale e professionale intervento del personale di polizia penitenziaria è stato bloccato.
La situazione in cui versa l’istituto penitenziario di Avellino è talmente grave da risultare potenzialmente pregiudizievole per la sicurezza sociale del territorio di sua competenza.
Il sovraffollamento della popolazione detenuta che attualmente è di circa 630 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 507 detenuti sta acuendo la difficoltà nella gestione della struttura.
Numerosi sono gli episodi di aggressione nei confronti del personale di polizia penitenziaria ma anche di altre figure professionali, come ad esempio i sanitari, ed il mancato riconoscimento delle autorità istituzionali sono preoccupanti ed indubbiamente motivo di allarme.
Altro dato preoccupante è quello relativo alle visite ambulatoriali programmate ed i sempre più crescenti ricoveri urgenti presso il nosocomio locale ai sensi dell’art. 17 DPR 230/2000, il che comporta seri problemi organizzativi connessi con la grave carenza di poliziotti penitenziari che devono assicurare l’accompagnamento degli stessi, tanto che si arriva costantemente a sguarnire in maniera pericolosa le sezioni detentive, senza contare poi le difficoltà a cui va incontro il personale di polizia penitenziaria che si vede costretto ad operare in contesti ospedalieri ove non è facile garantire adeguati condizioni di sicurezza.
Le numerose segnalazioni di tale situazione ai superiori uffici da parte delle scriventi organizzazioni sindacali non hanno visto intraprendere alcuna misura né iniziativa utile. Per tutto quanto rappresentato, Le chiediamo, un incontro urgente al fine di trovare soluzioni condivise che possano prevenire situazioni pericolose che, come detto inizialmente, potrebbero comportare gravi ripercussioni anche sull’ordine e la sicurezza pubblica.”
La nota è a firma del Sappe, Sinappe, Uilpa, Uspp Fns Cisl Cnpp: Guacci, Scocca, De Benedictis, Auricchio, Sorrentino e Cuccaro. Ed è stata indirizzata al prefetto di Avellino Rossana Riflesso, al capo del Dap Giovanni Russo, Giovanni Russo vice capo del Dap Lina Di Domenico, al direttore generale del personale Massimo Parisi, al provveditore regionale della Campania amministrazione penitenziaria Lucia Castellano, alle relazioni sindacali Dap e Prap, al direttore della casa circondariale di Avellino Rita Romano.