Falsi incidenti, la Procura di Avellino chiede il processo per 16 indagati

L'udienza preliminare si celebrerà il 7 marzo

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La Procura chiede il processo per sedici indagati coinvolti  nell’inchiesta sui falsi incidenti con lesioni vere condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Avellino. Il magistrato che ha condotto le indagini, il sostituto procuratore Luigi Iglio, ha chiesto il processo per questa prima tranche dell’indagine, che ha visto le iscrizioni di qualche centinaio di persone. L’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale di Avellino Paolo Cassano si svolgera’ il prossimo 7 marzo. L’indagine è quella condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Avellino che avevano eseguito le undici misure cautelari. L’organizzazione risulta aver precostituito 74 falsi sinistri stradali, per un potenziale danno economico alle compagnie assicurative coinvolte pari a circa 600.000 euro (di cui oltre 270.000 circa già liquidati a favore delle false vittime degli incidenti). Le indagini hanno, altresì, consentito di ricostruire l’articolata compagine organizzativa, fatta, appunto, di distinti gruppi criminali, operanti in ambiti diversi, acquisendo indizi di reità nei confronti di 267 persone, ciascuna delle quali con compiti ben precisi. Il protocollo operativo dei gruppi era, tuttavia, simile: i falsi sinistri erano inscenati in aree prive di sistemi di videosorveglianza e le lesioni, procurate al fine di supportare le richieste risarcitorie, andavano dalle ipotesi più lievi delle ecchimosi o delle abrasioni fino a quelle più gravi della rottura dei denti o delle lesioni agli arti. A tal fine, gli indiziati assoldavano soprattutto persone in precarie condizioni economiche, in alcuni casi anche minorenni o soggetti affetti da gravi patologie. Questi ultimi acconsentivano a subire lesioni di particolare gravità, con la promessa che il risarcimento assicurativo sarebbe stato tanto più consistente quanto più gravi fossero state le lesioni.