Festa dell’integrazione con la musica di Paolo De Vito

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Accoglienza e integrazione sociale, per promuovere il dialogo dei popoli con la musica. Paolo De Vito, accompagnato dal musicista Gianluca Marino, con “Todo Cambia”, lancia all’Irpinia l’importanza del rispetto dell’uguaglianza, della pari dignità, esibendosi domani 5 gennaio, alle 20.30, a Flumeri, nella “Festa dell’Integrazione”, inclusa nella rassegna natalizia stilata dall’amministrazione comunale. La musica di Paesi lontani, con i suoi ritmi particolari, prodotti da strumenti tipici, riecheggerà con l’arte e la passione degli immigrati ospiti della provincia, per lanciare, con le loro tradizioni, il desiderio di confrontarsi con la nostra comunità. Il recital poetico musicale “Todo Cambia” è stato pensato proprio per promuovere l’impegno civile dell’inclusione. “ Il nostro spettacolo- spiega Paolo De Vito- è un invito a rispettare l’identità dei popoli, aprendo i nostri cuori al dialogo con gli immigrati, che fuggono dalla guerra, dalla fame, dalla malattia. La formula del recital, con testi poetici, canzoni d’autore, proiezioni di immagini tratte dai film, e le riflessioni di Assuntina De Vito, si trasforma in confronto tra diverse espressioni artistiche. La nostra canzone d’autore, con le sue atmosfere, dialoga con il folklore e gli stili musicali di estrazione etnica e popolare, in un incontro di emozioni”-. La manifestazione è realizzata con la collaborazione dell’Agriturismo “Petrilli” di Flumeri, il centro di accoglienza animato dalla competenza di operatori e volontari, e con il gruppo di preghiera avellinese “Rinnovamento dello Spirito” guidato da Angelo Pecora. Da Ivano Fossati a Fabrizio De Andrè, da Mercedes Sosa a Roberto Vecchioni, “Todo Cambia”, con la sensibilità di Paolo De Vito e l’abilità esecutiva di Gianluca Marino, farà rivivere nostalgie, speranze, desideri, in un particolare viaggio interiore scandito dalla musica. “L’Irpinia è una terra di emigrazione- conclude De Vito- ma anche di accoglienza. Da tempo, i nostri recital rilanciano il valore sociale della convivenza pacifica, con spettacoli che oltre ad emozionare il pubblico, suscitano riflessione e attenzione sui flussi migratori”-.