Fiordellisi: “De Luca ha fallito su tutta la linea”

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Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil Avellino, qual è il suo giudizio sull’operato del governatore De Luca?
È un giudizio molto critico, come abbiamo ribadito anche al premier Conte. Ad esempio siamo sconcertati dell’assenza della Regione rispetto ad una vertenza come quella dell’IIa. È vero che ha comprato alcuni autobus ma senza impegnarsi per il polo unico o nel confronto con sindacati e Governo a differenza di quanto ha fatto Stefano Bonaccini per l’Emilia-Romagna partecipando a quasi tutti gli incontri. Non solo la Regione ha mostrato disinteresse per uno dei più importanti stabilimenti irpini e per i lavoratori ma pure il futuro delle aree interne, per l’incentivazione del trasporto pubblico, per un piano per lo sviluppo industriale ecosostenibile. Altro stabilimento dal futuro incerto è quello della Fca. Per la Fca non abbiamo adeguate risposte di prospettive dalla multinazionale ma ci auguriamo che con la fusione, che la porterebbe ad essere il quarto gruppo mondiale, ci possano essere pure investimenti, formazione e riqualificazione per l’innovazione tecnologica per la transizione a quella nuova mobilità a cui punta pure il governo. Stessa cosa per Whirlpool e il suo indotto: in sostanza la Regione deve convincersi che la Campania, il Sud, senza un modello di sviluppo, una industria d’avanguardia e pesante non esce dalla crisi di sistema.

Che ha fatto la Regione per le aree interne?
Non vediamo una risposta forte per creare lavoro, non c’è una visione di sviluppo. Lo abbiamo detto in tutte le salse, elaborando anche un documento unitario presentato alla Regione. Le Zes ad esempio non partono adeguatamente tra allargamenti proposti con nuova riperimetrazione e mancata visione d’insieme per lo sviluppo. Avevamo chiesto che ci fosse una progetto organico che mettesse assieme le attività di retroportualità e di logistica delle aree interne attraverso un sistema di avanguardia e una infrastrutturazione adeguata con modelli di bio ingegneria, nuova e naturalistica.

Perché le aree interne vengono trascurate?
Perché ci sono meno voti. Il neo centralismo di De Luca è distruttivo per le aree interne. Lo si è visto per la sanità: il punteggio di 170 nella classifica dei Lea, nonostante quello che dice De Luca, non lo abbiamo mai raggiunto. Ho portato mio padre in uno degli ospedali della provincia e ne ho avuto la conferma: mancanza di personale, non ci sono parcheggi e strisce pedonali, le strutture sono fatiscenti e altre criticità. Al netto dell’eccellenza del Moscati, questa è la situazione della sanità. Più in generale l’80 per cento dei servizi sanitari oggi in Campania è in mano ai privati, in una regione dove il reddito pro capite è tra i più bassi d’Italia. Qualcosa si salva? Certo non è il caso del Progetto pilota. Non si capisce ad esempio a che cosa possa servire l’azienda boschiva anche perché si sovrappone ad altre strutture che hanno la stessa funzione. Nonostante le promesse di De Luca in campagna elettorale, a distanza di cinque anni, i forestali continuano a non percepire lo stipendio e non sono stati stabilizzati. Dovrebbero occuparsi di tutelare un territorio fragile come il nostro dal dissesto idrogeologico invece di pulire le caditoie del politico di turno. Forse l’unica cosa che condivido del governo De Luca è il fondo di rotazione concepito quale strumento di accelerazione delle politiche di programmazione regionale, in armonia con gli obiettivi di sviluppo locale e rilancio territoriale declinati negli strumenti finanziari della programmazione unitaria regionale.

De Luca candidato del centrosinistra per arginare in Campania l’avanzata della Lega?
Ma De Luca per dieci anni da sindaco a Salerno ha governato con la destra. E poi non credo al leaderismo oggi tanto in voga. Non può essere un solo uomo a dettare la linea politico. De Luca e Salvini sembrano due stesse della stessa medaglia. Credo nella partecipazione, nell’ascolto dei bisogni delle persone e non nei post e nelle dirette Facebook.

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