Fiordellisi: sulle parole del Vescovo e del Procuratore, aspetto di sentire la classe dirigente

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Affida le sue considerazioni in una lettera aperta, Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil Avellino.

Lo fa  su temi controversi come lavoro  e colletti bianchi e criminalità organizzata, riprendendo le parole del vescovo di Aiello e del Procuratore della Repubblica di Avellino Airoma.

«E’ utile aprire una discussione pubblica, seppur articolata e complessa, sulle responsabilità classi dirigenti di Avellino e comunque di chi ha ruoli, nella società – dice Fiordellisi –
Colpiscono le parole del Vescovo Aiello ,“La politica è sintesi di passione per la polis e intelligenza.. Ma richiede credibilità. Le ideologie richiedono immedesimazione, sono idee con le ali”.; l’agire degno e onorevole di chi fa politica, ricopre ruoli dirigenziali, lo è se con passione, etica ed umanità. E sulle parole del Procuratore Airoma “Le organizzazioni lucrano invece su quello che offre il territorio: fondi pubblici, usura, droga”, come detto  dovrebbero aprire ben più di una “discussione”».

In una società de-ideologizzata tranne che per il mercantilismo, la Cgil intende   parlare di persone con diritti e doveri, in un sistema solidale, democratico, che garantisca partecipazione e pari opportunità.
«Nel caso della Denso – aggiunge il segretario Cgil – dopo anni di precariato, situazioni articolate, diverse, gestite da questo o da quel politico, con relazioni sindacali opache, tali criticità creano soggezione e sacche di clientelismo.
La Denso ha gestito il personale diretto e somministrato, grazie a norme sul lavoro susseguitesi negli anni, ora si deve gestire con intelligenza e trasparenza le soluzioni utili, possibili, nel tempo. La Cgil ha sempre previsto la partecipazione, il confronto, tramite assemblee in cui ci si sofferma a riflettere e decidere, sempre ricercando la partecipazione di tuttə, non solo iscritti, che ai più sfugge, questi momenti danno linfa e concretezza alla rappresentanza, autorevolezza, per affrontare gli interlocutori.
In questa complessità stanno altre sfide che affrontiamo interagendo anche con Caritas, per l’assenza di un progetto sociale e le tante mancanze del PdZ Avellino per beghe politiche.
Sulle parole del Vescovo Aiello e del Procuratore Airoma, ma anche sulle mie considerazioni, aspetto di sentire i politici, la classe dirigente locale, come guardano all’umanità, i più fragili, come vogliono aiutarli o usarli, come vogliono sollevarli realmente dalla condizione di sudditanza, se vogliano agire e mobilitarci, insieme, per la dignità delle persone e per il Lavoro, come a noi ha insegnato Giuseppe Di Vittorio o ci chiede Papa Francesco».