Foti fa un passo indietro sulle dimissioni ma non scioglie le riserve e intanto lavora al rimpasto

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"Venerdì mattina nel momento in cui ho ricevuto l’avviso di garanzia per la vicenda relativa alla scuola Cocchia, d’impeto ho preso tutti i miei effetti personali dalla stanza di sindaco e sono andato via. Con la certezza di non tornarvi più. Alla reazione d’istinto, è seguita la riflessione. Sono ancora psicologicamente provato ma la mia presenza qui ( vertice al Pd ndr) è segnale di un percorso che spero vada avanti".
Il sindaco di Avellino Paolo Foti serra i ranghi dopo gli ultimi giorni turbolenti e mette un punto fermo rispetto all’ipotesi dimissioni che, come ammette lui stesso, è stata presa in considerazione.
Oggi, dopo le riunioni, prima in mattinata con il direttorio (dopo tempo presente anche l’onorevole Rosetta D’Amelio), e a seguire nel pomeriggio con il gruppo di maggioranza Pd, Foti sembra ridimensionare la vicenda politica, rinnovando la sua sfida verso il 2018, scadenza naturale del suo mandato elettorale.
"E’ come se dovessi cominciare daccapo e percorrere una scala con cento gradini. Oggi alla cima ancora non ci sono arrivato", aggiunge riferendosi alla volontà di dimissioni maturata nel giorno della ricezione dell’avviso di garanzia.
Insomma non scioglie la riserva Foti, forse anche astutamente, ma ribadisce come la maggioranza emersa nel corso del Consiglio comunale sugli equilibri di bilancio, continua a sostenerlo. Dameliani compresi. Se l’azzeramento sarà totale o meno e l’altra riserva che il sindaco tiene per se.  
E’ evidente, tuttavia, che il sindaco opterò solo per un azzeramentto delle deleghe mentre la giunta, come ampiamente detto, sarà rinnnovata solo di tre, al più quattro, pedine nuove