Foti lavora alla nuova giunta, ma l’azzeramento non sarà totale: via solo in tre

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AVELLINO – Tre i cambi in giunta che il sindaco Paolo Foti avrebbe in mente. Ad uscire: all’assessore alla cultura, Titti Mele, l’assessore al patrimonio, Elena Tordela e forse l’assessore alle politiche sociali, Marco Cillo. Nel primo caso e nel secondo si tratta di dare un segnale politico da parte del Pd e di Scelta Civica e Anna Carbone che non sembra aver risposto alle aspettative del sindaco. Ma in bilico ci sono pure altri: non è certa la riconferma dell’assessore all’Urbanistica, Ugo Tomasone, anche lui Pd, considerato che un cambio di passo in questo settore è stato giudicato determinate nella proposta di accordo che Dino Preziosi ha fatto in consiglio lunedì.
Restano saldamente in giunta Marco Cillo che viene premiato per il lavoro svolto, l’assessore ai lavori pubblici Nino Preziosi che regge l’asse politico tra Foti e il Presidente del consiglio comunale Livio Petitto.

Intanto il sindaco annuncerà la nuova squadra tra qualche giorno. «Devo riflettere e valutare gli interventi di tutti i consiglieri», ha detto ieri a margine di un incontro convocato al De La Ville per presentazione di “Atripalda Volley Day 2016”,
«Voglio ascoltare i capigruppo», ha aggiunto il primo cittadino smettendo di aver fornito assist a Costantino Preziosi: «Mi sono rivolto all’aula consiliare, a tutti i Consiglieri comunale. Devo analizzare quanto ha detto Preziosi così come le alte posizioni in campo. L’intervento di Preziosi è stato molto articolato».

Secondo il sindaco sottoscrivere una mozione di sfiducia non è una operazione matematica: «C’è una mozione paventata da otto e una mozione presentata da nove, ma non è che si sommano. Lo Statuto prevede che 2/3 dei consiglieri possono presentare una mozione, ne servono 13, cioè meno di 17».

Diversamente da quanto avevano confessato in consiglio comunale Enza Ambrosone e Ida Grella, Foti non ha «nessun imbarazzo rispetto ai cittadini. Ho la coscienza pulita. Lavoro senza risparmiare energie dal 13 giugno del 2013».
Intanto Foti negli ultimi giorni ha recuperato proprio Ambrosone e Nino Montanile di Irpinia di Base. In maggioranza se ne contano 15 mentre all’opposizione 17. Per ora il sindaco deve ancora trovare i numeri per andare avanti. Gli otto dissidenti sembrano intenzionati a andare avanti con la mozione di sfiducia. Nei prossimi giorni ci sarà un incontro con la maggioranza per mettere assieme le firme. In pratica, ragionano Gianluca Festa e i suoi, il dispositivo dei documenti che sono arrivati in aula sono gli stessi e dunque perchè approvarne uno. La soluzione sarebbe trovare un accordo per poi andare in consiglio comunale per votare la sfiducia per appello nominale.
Dunque l’obiettivo di Foti è di prendere tempo per riassestare il suo gruppo. Probabilmente con una sapiente redistribuzione di deleghe e incarichi. Può contare sull’apertura che è arrivata da una parte dell’opposizione. Dino Preziosi gli ha proposto di andare avanti per altri 100 giorni mentre Domenico Palumbo ha fatto capire che vuol evitare a tutti i costi il commissarimento. Anche Virgilio Cicalese non sembra disposto a staccare la spina subito. Diversa la posizione di Giancarlo Giordano, di Nadia Arace, di Alberto Bilotta e Lino Pericolo. Insomma nel momento decisivo sembra che sia proprio la maggioranza a non vole staccare la spina. Così Foti si appresta a varare la quinta giunta. All’orizzonte c’è il congresso del Pd che potrebbe alterare in modo imprevedibile le attuali le dinamiche politiche. Forse il sindaco spera anche in questo. Così come nel prossimo referendum che potrebbe determinare la mobilitazione dei dem e il richiamo all’ordine da parte dei vertici del Nazzareno.
Che cosa succederà di vedrà forse nel prossimo consiglio comunale in programma per il 19 quando arriveranno in aula gli equilibri di bilancio.