Frana tra Ariano e Montecalvo: trasporti in tilt, Italia divisa in due

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Sarà un ponte di Pasqua movimentato e difficile per i trasporti: la frana che il 12 marzo ha colpito la galleria Starza, nel tratto tra Ariano Irpino e Montecalvo, sul percorso Foggia-Benevento, ha di fatto diviso in due l’Italia. Con tutti i disagi che ne conseguono. Serviranno trenta giorni, secondo quanto comunicato da Rfi, per riportare la situazione alla normalità. Per i viaggiatori sulla linea Roma-Bari-Lecce saranno e già sono tempi difficili, perché bisogna far ricorso a mezzi sostitutivi, dai bus agli aerei.

A questo proposito il Codacons ha annunciato un esposto all’Antitrust, sulle tariffe dei voli nazionali per verificare la legittimita’ dei rincari delle tariffe che si stanno registrando in questi giorni.

L’ordine di geologi della Puglia interviene in merito alla frana che ha interrotto la linea ferroviaria.
“In questi giorni una frana avvenuta nella zona di Benevento ha causato un dissesto per un tratto di circa 250 metri. L’episodio, oltre a causare il forte disagio dell’interruzione di circa un mese dei collegamenti ferroviari con forti ripercussioni soprattutto nella provincia di Foggia, riporta alla luce il dissesto idrogeologico come una minaccia seria e costante in molte parti del nostro territorio.

Le frane e gli smottamenti mettono a rischio non solo le infrastrutture ma spesso anche le abitazioni e la vita stessa di noi cittadini. Non è catastrofismo ma la consapevolezza che occorre, con urgenza, pensare concretamente alla soluzione del problema, includendo anche la prevenzione, la manutenzione, e la messa in sicurezza del territorio. Servono studi e valutazioni approfondite del territorio, dove la fragilità a volte è insita nella stessa componente geolitologica e geomorfologica, prevedendo interventi a breve, medio e lungo termine. Servono politiche di tutela e salvaguardia del suolo evitando interventi ‘solo’ nella fase di urgenza senza progettazioni a grande scala territoriale. Serve promuovere la consapevolezza e l’educazione ambientale affinché ogni cittadino possa conoscere i rischi del proprio territorio e diventare parte attiva nella sua protezione e nella prevenzione del dissesto idrogeologico. Occorre capire che non serve solo aggiornare le mappe del rischio e porre vincoli ma cercare, invece, di ridurre la pericolosità per evitare altre più importanti conseguenze”. Così Giovanna Amedei, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia.