Franco Russo lancia la provacazione: “No a inciuci, si dimetta la maggioranza”

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L’ex consigliere comunale Dem Franco Russo fa il punto sul PD nazionale e locale dopo il congresso: “Ora ci tocca una opposizione responsabile ad Avellino e in Italia”.  Il sindaco Ciampi non ha una maggioranza: che si fa? In città al secondo turno abbiamo perso, abbiamo perso nettamente. Anche se al primo turno si può dire che il Pd ha retto e ha conquistato una sufficiente quantità di consensi. E allora dove avete sbagliato? Gli errori fatti secondo me sono tanti. Il primo nella compilazione della lista del Pd e delle altre liste; secondo, l’alleanza con l’area popolare; terzo, l’insufficiente impegno di qualche candidato consigliere; infine, la lista del Pd non è stata fatta nella sede del partito a via Tagliamento.

Quelli che adesso dicono di guidare il partito non si sono praticamente visti al momento della raccolta delle firme e dei vari adempimenti burocratici. Qualcuno addirittura diceva che in quel momento il “brand” del Pd non tirava. Si sono fatte troppe liste con la speranza di raccogliere quanti più voti possibili. Con il risultato che si è indebolita la lista del Pd. Vedere infatti che qualche candidato del Pd ha preso meno voti delle dita di una sola mano fa cadere le braccia. Ed io da candidato del Pd e da segretario di circolo Pd mi senso umiliato e la mia conclusione è che in questo momento non esiste spirito di appartenenza ma esiste solo uno sfrenato individualismo che non ci porta da nessuna parte. Si è tentata l’alleanza con le liste di area popolare sul modello del governo regionale. E’ stato un errore perché una cosa è il governo della Campania e cosa diversa è l’amministrazione di una comunità come la nostra. Bisognava invece comporre una lista del Pd più forte e un numero complessivo di liste più basso; inoltre non bisognava realizzare accordo con l’area popolare in prima battuta. Se avessimo fatto così saremmo arrivati al secondo turno con più equilibrio, con più entusiasmo, con più motivazioni. E forse il risultato sarebbe stato diverso. Dunque contesta una scelta del presidente della regione Campania De Luca? No non contesto il presidente De Luca. Io ho sostenuto Vincenzo De Luca sin dal primo momento e cioè dalle primarie come candidato del centrosinistra. C’è chi ha la memoria corta. Qualche altro non lo ha appoggiato per poi salire sul carro del vincitore solo al momento della competizione elettorale regionale. E adesso che cosa bisogna fare per la città? In coerenza con quanto detto in campagna elettorale, secondo me, occorrono le dimissioni della maggioranza dei consiglieri per azzerare il tutto e tornare al voto. Solo così si potranno evitare “accordicchi” se non addirittura inciuci con il sindaco da cui verrebbe fuori una sorta di indistinto, di chiaroscuro in cui il Pd non è né carne e né pesce. Sarebbe una alleanza spuria e impropria che non porterebbe risultati positivi né al Pd e nemmeno al M5S. Sono di quelli che pensano che un dialogo con l’area di sinistra del M5S può essere utile al paese e anche alla nostra comunità cittadina ma adesso siamo fuori tempo massimo. Adesso dobbiamo solamente rispettare il verdetto delle urne secondo il detto “chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori”. E noi del Pd siamo fuori e fuori dobbiamo restare. Ma se si torna al voto e il sindaco Ciampi vince ancora e meglio di adesso? Non ne sono convinto, ma se sarà così allora avremo una chiara maggioranza con l’onere e l’onore di amministrare una città e una altrettanto chiara minoranza che sarà da stimolo per fare sempre meglio per gli avellinesi. Così ci prepareremmo a governare la prossima volta con un Pd nuovo che possa guardare al futuro e nello stesso tempo assolutamente rigenerato.