Freccia Rossa a Contursi per tutti, il vescovo Cascio si appella a Salvini

33 comuni hanno deliberato in tal senso, dall'Irpinia al Salernitano alla Basilicata. Impegnata anche l'Arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi

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33 Comuni, tra Irpinia, Salernitano e Basilicata  hanno deliberato per il potenziamento dei treni e perchè la stazione ferroviaria di Contursi Terme non sia solo sosta tecnica per il Frecciarossa Taranto-Milano, ma fermata che consenta i tanti abitanti di una vasta area del Sud di poter usufruire di questo importante collegamento.

Un coro a cui si unisce anche la Chiesa altirpina: l’arcivescovo di Sant’Angelo dei Lombardi, Pasquale Cascio, si è rivolto al ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, «perché sia data la possibilità di suufruire di una fermata del treno Frecciarossa nella stazione di Contursi Terme.

Per motivi tecnici – scrive l’arcivescovo a Salvini- questa sosta già avviene, si tratterebbe di permettere ai passeggeri di poter accedere al treno, senza togliere tempo all’alta velocità che serve un vasto territorio del nostro paese (Torino-Roma-Taranto)». Grandi sarebbero i vantaggi per tutto un vasto territorio, continua ad argomentare l’alto prelato.

E difatti, Contursi terme è in una posizione strategica, a due chilometri dalla A2 del Mediterraneo, ad un chilomentro dalla fondo Valle Sele Ofantina. La stazione  è in una posizione felice, a cavallo tra le province di Avellino, Salerno e Potenza. Per l’Irpinia, hanno deliberato  i Comuni di Calitri, Caposele, Senerchia e Calabritto. Anche la parte occidentale della Basilicata lo ha fatto, con  Pescopagano e Sant’Angelo le Fratte. Il Cilento e il vallo di Diano con Polla.

Una esigenza, questa, sottolineata da tempo dal presidente della Svimar, Giacomo Rosa, che proprio dalla stazione di Contursi Terme ha più volte documentato la forte contraddizione esistente tra il passaggio- solo tecnico- del Frecciarossa e l’impossibilità per una vastissima utenza del Sud di poter usufruire di un servizio così fondamentale per gli spostamenti.

Una mobilitazione ampiamente condivisa dal  Comitato per la ferrovia Eboli-Calitri-Pescopagano del presidente Pietro Calabrese, tutti animati sempre dallo stesso spirito: assicurare ai territori delle aree interne e ai loro abitanti il diritto a poter usufruire di una rete ferroviaria sicura, efficiente ed alternativa al trasporto su gomma.