Gesualdo ricorda Aristide Savignano. L’omaggio dell’Università di Salerno

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Grande cordoglio ha suscitato in Irpinia la scomparsa di Artistide Savignano, tra i magnifici sette della Dc. A ricordarlo con affetto il nipote Giovanni Savignano “Aveva 89 anni. Irpino, originario di Gesualdo, lascio’ la passione politica e segui’ la carriera universitaria. Avvocato e professore di Dottrina dello Stato e di Istituzioni di Diritto Pubblico a Napoli, fu autore di significativi studi sulla teoria della partecipazione politica nell’ordinamento costituzionale (1979).Da giovane divenne collaboratore del professore Tesauro alla facoltà di giurisprudenza, e poi rettore della Università di Salerno, vice presidente del Banco di Napoli -e presidente BancoNA-International e-in seguito-pro-rettore dell’Ateneo di Firenze. Fu anche alla presidenza del Consorzio Asi di Avellino negli anni della prima industrializzazione della provincia. Enciclopedico, fu amministratore della Treccani e dell’Einaudi. Negli anni ‘50, fu uno dei fondatori del giornale ‘Cronache irpine'”.
Savignano sottolinea il suo “Spirito libero e critico, tanto che andò in collisione con Ciriaco De Mita e la maggioranza “basista” della DC irpina, restando in sintonia con Gerardo Bianco. Negli anni 80′ si trasferì all’Università di Firenze riducendo la sua presenza ad Avellino. Aristide Savignano appartiene al gruppo degli irpini che-con il loro impegno intellettuale e professionale-hanno dato prestigio alla provincia di Avellino”

A rendergli omaggio anche il Rettore dell’Università degli Studi di Salerno Vincenzo Loia, a nome dell’intera comunità accademica, vicino aldolore della famiglia per la scomparsa del Professor Aristide Savignano, già ordinario di Dottrina dello Stato e di Istituzioni di Diritto Pubblico e rettore dell’Ateneo dal novembre 1977 al luglio 1978. “Autore di numerosi studi sulla teoria della partecipazione politica nell’ordinamento costituzionale, fu anche per un quadriennio vice presidente del Banco di Napoli, il maggiore istituto di credito pubblico dell’Italia meridionale dell’epoca”.