Giffoni chiude il sipario per il 2019: “Grande successo”

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Si sono spenti i riflettori sulla Cittadella del Cinema, i “giffoners” provenienti da tutto il mondo sono stanchi ma davvero felici di aver vissuto nove giorni di grandi emozioni, dove hanno avuto modo di incontrarsi, confrontarsi ed esprimersi in piena libertà. “Ciò che comincia qui, può cambiare il mondo”, queste le parole con cui il direttore Gubitosi, ha cominciato la conferenza di chiusura della 49°edizione del Giffoni Experience,ora pronto a farsi “Giffoni Opportunity”.Sul tema “green” Gubitosi, approfondisce il discorso in quanto temi legati alla tutela e alla salvaguardia del nostro ambiente.“In questi anni ho pensato alla trilogia degli elementi – ha spiegato – con Acqua, Aria e Terra. L’anno scorso abbiamo avuto l’acqua, perché come Giffoni è limpida e tutti vogliono dissetarsi in un mondo che non sembra più essere capace di farlo; quest’anno abbiamo avuto l’aria fresca e pulita come fresca e pulita è l’aria di Giffoni. E poi il pianeta, la terra perché avete adottato Giffoni come vostro pianeta”. “Siamo orgogliosi, perché Giffoni è vero, vivo un grande progetto culturale italiano,la Campania al centro del mondo, ma soprattutto ci sentiamo responsabili, in quanto, quello che noi abbiamo,lo dobbiamo trasferire, facendo in modo che il pianeta possa generare altri Giffoni nel mondo”. Durante l’incontro, alcune testimonianze autentiche ed intense di jurors e masterclasser tra cui: Nico, masterclasser Connect, che ha detto: “Amo definire Giffoni la casa della fragilità. Oggi non è facile essere fragili.Giffoni mi ha insegnato a mostrarmi fragile. Non so dove mi porterà questa cosa, ma sono certo che sarà un percorso giusto. Giffoni è un privilegio e può davvero cambiare il mondo. Se metabolizzerò questa esperienza, la potrò mettere al servizio di tutti voi. Giffoni mi ha insegnato che essere calpestati non è sempre una cosa brutta perché l’erba calpestata diventa un sentiero”.Il discorso del direttore in conferenza, non ha il sapore di un saluto finale ma di un tratto di unione tra l’edizione appena terminata e quella del prossimo anno, cioè la cinquantesima. Sembra ieri che il Giffoni Film Festival internazionale percorreva i primi passi.Una kermesse che oggi, solca gli oceani per esportare un know-how ed un progetto pilota, valido per ogni nazione. La tenacia che contraddistingue il popolo del Giffoni Film Festival, annovera anche un cambio generazionale. I giurati di ieri sono i genitori di oggi. L’esperienza che la Cittadella del Cinema infonde ai partecipanti, ha una contestualizzazione e una sincronia col tempo che si vive. L’attualità, le tematiche, le masterclass sono specchi del tempo. Ambiente, territorio sociale fanno da sfondo ai nove giorni di incontri, dibattiti. Soggetti di tutte l’età sono coinvolti. 6200 giurati, famiglie operatori cinematografici, giornalisti, tutti con un unico intento, quello di stare insieme, condividere giorni di felicità e di crescita personale. A chiusura dell’evento non è importante la pellicola vincitrice, ma ciò che l’esperienza del festival ha inciso dentro ogni partecipante. I film per ragazzi sono tutti ad alto contenuto formativo. L’esprimersi con un giudizio per i vari giurati è un qualcosa che coinvolge la sensibilità di ognuno. Nulla è omologato. Nulla è in competizione, ma tutto gira in una logica di crescita, condivisione. I riflettori restano accesi. Il festival dura per l’intero anno. Il brand viene esportato ed implementato nei diversi continenti. Anche gli organizzatori ricevono tanto dall’esperienza che esportano in altri paesi, con culture, religioni e tradizioni, diverse dalla nostra. Tutte le riflessioni che possono essere fatte in merito alla formazione dei nostri giovani, ci conducano a migliorare sempre di più questa società del 4.0 della comunicazione interattiva, dell’immagine. Di certo i migliori sponsor dell’evento sono i ragazzi con i loro giudizi, le loro capacità di poter segnare un futuro congeniale alle tendenze e che soprattutto siano messi in condizione di non abbandonare il territorio svolgendo un lavoro che piace. Ne trarrà beneficio l’intera comunità che può intendersi come regionale. Il passaggio da Experience adOpportunity, porta dentro questo significato. Sta alle istituzioni, ai privati non disperdere un patrimonio di cinquanta anni e di affiancarsi al lavoro di chi ha creduto e che crede che il cinema possa essere veicolo, oltre che di intrattenimento, di lavoro e coesione sociale. A testimonianza che il made in Italy non sia scomparso ma che soprattutto detti nuovi format applicabili a nuovi modi di intendere una società moderna. Se il Sud cerca una rivincita, non solo in campo nazionale, ma in quello europeo, il Festival del Cinema di Giffoni ne beneficia con il titolo ben guadagnato, di testimonial, e l’Europa dalla civiltà rinnovata, rimodulata non può non tenerne conto. La prossima edizione del 2020 -ha anticipato- Gubitosi, si terrà dal 16 luglio al 25 luglio e sarà preceduta da quattro tappe in Italia: Sicilia, Calabria, Sardegna e Veneto. Inoltre -continua – inviteremo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarellae lo faremo a modo nostro, chiedendogli di ricevere una delegazione di ragazzi. Il nostro obiettivo per il cinquantenario del Festival è quello di far tornare i grandi talenti che hanno segnato la storia di Giffoni, penso a Meryl Streep, Roberto Benigni, Robert De Niro”.Ha concluso la conferenza il Sottosegretario di Stato del Ministero per i Beni culturali con delega al cinema, Lucia Borgonzoni: “L’anno scorso -ha detto- sono stata letteralmente travolta dall’emozione e dall’energia di Giffoni. Qui i ragazzi non vengono usati come accade altrove, hanno una loro centralità. I cinquant’anni del Festival, saranno un modo per raccontare Giffoni ancora di più e ancora meglio. Riteniamo, il contesto di Giffoni valido per una sede nazionale in cinematografia in particolare sceneggiatura ed animazione. Mi rivolgo ai ragazzi, anche attraverso Giffoni, le idee migliori spesso vengono dalle persone che sono meno ascoltate e che qui hanno la possibilità di far sentire la propria voce”.

Premiati

Dopo giorni a visionare e confrontarsi, tra proiezioni e dibattiti, 6200 jurors hanno stabilito quali sono i sei lungometraggi vincenti del Gryphon Award 2019. Una scelta che ha messo a confronto più di 100 opere in concorso, tra lungometraggi, cortometraggi e documentari, selezionati tra 4100 produzioni provenienti da tutta Europa ma anche da Giappone, Corea del Sud, Iran, Canada e Stati Uniti, ricevute in preselezione.

I vincitori del Giffoni Film Festival 2019:

Rocca Changes The World di Katja Benrath (Germania, 2019) nella sezione Elements+6,

Teacher di SiddharthMalhotra (India, 2018) per gli Elements+ 10,

Blinded By The Light by GurinderChadha (UK/Regno Unito) per i Generator +13,

Giant Little Ones di Keith Behrman (Canada, 2018) per i Generator +16,

The Place of no Words  di Mark Webber (USA, 2019) per i Generator +18.

Il vincitore per la sezione Gex Doc, è In The Name of Your Daughter di Giselle Portenier.

Daniela Apuzza