Giustizia riparativa e i ritardi nelle modalità operative al centro dell’incontro avvenuto oggi pomeriggio a Palazzo Caracciolo e promosso dal centro “Il Lampione Della Cantonata”. L’attuale fase di empasse organizzativa, fatta registrare dal prolungamento dei tempi di realizzazione di tutti gli step previsti per l’attivazione definitiva del nuovo sistema di Servizi di giustizia riparativa previsto dalla cosidetta riforma Cartabia, dai suoi Decreti Attuativi e dalle ulteriori indicazioni sui processi di definizione delle Conferenze Regionali e Locali, oltre che per la costituzione dell’Albo Nazionale dei Mediatori Esperti, sta creando una situazione di incertezza e disorientamento nei sopracitati Servizi e nella rete di connessioni che il modello riparativo aveva, di fatto, attivato.
“Noi abbiamo bisogno per far funzionare- afferma l’avvocato Giovanna Perna – lo strumento di un cambio culturale molto forte. E per farlo abbiamo la necessità di sensibilizzare il territorio e lo facciamo con queste iniziative per questo voglio ringraziare il presidente della Provincia per aver accolto questo nuovo paradigna e facendo in modo che questa città potesse essere dotata di un centro di giustizia riparativa anche nell’ottica della riforma Cartabia. Noi dobbiamo iniziare ad abituarci a questo nuovo paradigma perchè ormai il legislatore lo ha inserito. Come tutte le cose nel sistema italiano abbiamo la ferrari, ma non abbiamo la benzina. Mancano le risorse ed in questo momento storico il Governo, tra l’altro si sta impegnando, affinchè siano stanziate somme di denaro per consentirte a chi dovrà operare in mpdo fattivo e mi riferisco agli operatori. Abbiamo bisogno di formazione perchè la giustizia riparativa richiede la presenza di una figura molto importante e sconosciuta al sistema la figura del mediatore penale che ha un ruolo molto delicato e che deve essere formato secondo i criteri introdotti dalla riforma Cartabia.”