Governo al passo

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Il governo Draghi, nato per volontà del Presidente Mattarella, persistendo l’impossibilità del Parlamento di esprimere una maggioranza, col fine di affrontare la grave crisi sanitaria, è visibilmente in panne. La crisi sanitaria non è completamente risolta anche se da fine mese finisce l’emergenza e vengono sciolte tutte quelle strutture create allo scopo. In più si è aggiunta una nuova emergenza con l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin senza che l’Italia possa giocarvi alcun ruolo.

Come se non bastasse, la ripresa, che era stata consistente nel corso del 2021, ha rallentato la sua corsa e fosche nubi si presentato all’orizzonte. Il caro vita è ripreso a galoppare; l’inflazione accelera, passando dal 4,83% di gennaio al 5,7% di febbraio e il carrello della spesa è salito del 4,1% (fino a 2300,00 euro a famiglia). Il caro energia (benzina, gas ed elettricità) ha raggiunto rincari scandalosi ed ingiustificati, cominciati già prima della guerra in Ucraina. Carlo Cottarelli ha scritto sulla Stampa del 14 scorso che “le famiglie italiane stanno pagando più di quanto giustificato dall’aumento dei costi di importazione del gas in Italia. Chi ci guadagna sono le compagnie che importano e distribuiscono il gas”. Il prezzo è regolato da un’Autorità. Si devono cambiare le regole per individuare il giusto prezzo. Cosa che il Governo non fa perché le compagnie godono di protezione politica e di privilegi consolidati. La diminuzione di 25 centesimi a litro per la benzina è il solito pannicello caldo che scontenta gli utenti ma non i protettori politici. Perché non dimezzare le accise e far pagare il costo alle compagnie che hanno accumulato ricchezze immense? Ma, si sa, quello delle tasse è un tabù difeso a spada tratta non solo dalla Lega e da Forza Italia, ma sotto sotto anche da tanti esponenti di altri partiti,

Neanche il catasto è possibile aggiornare alle nuova realtà sociale. L’uso del contante è stato riportato, con un colpo di mano, ai duemila euro. Nel contempo si chiedono continui spostamenti di bilancio per fronteggiare il caro bollette senza toccare alcun privilegio, Il Governatore della Lega Zaia, appoggiando il presidente della Confindustria Bonomi, chiede di rivedere l’uso dei 229 miliardi del Recovery Plan da utilizzare per le Aziende e il caro bollette. Vogliono togliere i soldi destinati al Sud che, peraltro di suo, non ha saputo gestire finora i fondi europei per sua congenita incapacità e clientelismo.

I 5stelle volevano rivoltare il parlamento come una scatoletta di tonno, Draghi è stato chiamato per la sua grande competenza apprezzata in tutto il mondo, il PD e Leu dovrebbero essere i portabandiera del mondo del lavoro. Si sono impantanati in una maggioranza eterogenea e dai veti contrapposti, schiavi di una cultura di destra che, forse, è ancora maggioranza nel paese. Nessun privilegio è stato intaccato e le molte privatizzazioni hanno creato nuovi monopoli e nessun miglioramento dei servizi. L’Italia è il Paese dove ci sono molti più intermediario tra il potere pubblico e i cittadini e molte categorie che agiscono in esclusiva, dai farmacisti, ai notai e persino ai tassisti. Non parliamo poi dei ragionieri, dei commercialisti dei consulenti che aumentano ogni anno di più per la complessità, l’illeggibilità e il numero delle leggi fatte apposta perché il cittadino non ci capisse nulla. A questi si sono aggiunti i Patronati, che ogni sindacato ha, con i propri CAAF e che sbrigano quasi in esclusiva pratiche sociali, inquinando i Sindacati ridotti a meri organismi di potere.

Per Draghi deve essere un calvario che potrebbero allontanare dalla politica, pe i cittadini vivere in questa volgare politica!

di Nino Lanzetta