Grande srl, nomine, metodo, merito: duro attacco al sindaco di Avellino

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Duro attacco di Pd, M5S, Sinistra Italiana, SiPuò, App e Controvento all’indirizzo del sindaco di Avellino, Gianluca Festa, sulla costituzione della società Grande srl.

Il sindaco di Avellino, dicono, ha approfittato dei clamori, dei frastuoni e delle luminarie dell’estate per sottoscrivere un atto «i cui effetti destabilizzanti saranno presto subiti dall’intera comunità provinciale. Ha firmato la costituzione della società Grande srl, che si occuperà del servizio rifiuti nella città di Avellino, sganciata così da IrpiniAmbiente, imprimendo un’accelerazione sospetta al percorso di un provvedimento amministrativo su cui gravano ombre e perplessità, dopo lo strappo con l’Ato, lo scontro a distanza con i giudici contabili della Corte dei Conti e nonostante la richiesta di ulteriore documentazione avanzata dall’Antitrust». Ce n’è di che preoccuparsi, continuano. E poi aprono due questioni, di metodo e nel merito. Intanto la scelta dei vertici: contestata la nomina di Gerardo Santoli, vicepresidente nazionale di Confimprenditori, sindaco di Santo Stefano del Sole, molto vicino a Festa.

«Nomine, tra l’altro, effettuate senza la preventiva informativa alla conferenza dei Capigruppo come prevede l’articolo 12 del regolamento del Consiglio Comunale di Avellino per definire un organigramma che, almeno nella parte pubblica, sconfessa ogni dichiarazione a favore della meritocrazia, della competenza e della trasparenza. Pura e volgare ipocrisia, se non rivelasse un clamoroso conflitto d’interessi e un’inaccettabile confusione tra i ruoli del controllato e del controllore, stravolgendo un principio basilare di correttezza amministrativa da salvaguardare in ogni modo nella gestione della cosa pubblica».

Altro aspetto, il merito. Così Pd, M5S, Sinistra Italiana, SiPuò, App e Controvento:«Dopo l’anomala modifica dello statuto avvenuta nel corso dell’ultima seduta di consiglio comunale, a gara già affidata, la corsa solitaria del Comune di Avellino nasconde dietro il presunto risparmio sulla Tari dei cittadini due conseguenze disastrose: isola il capoluogo dal resto della provincia, abbandonando gli altri comuni irpini che proprio sul tema dei rifiuti avrebbero potuto lavorare per completare un ciclo integrato dei rifiuti moderno e funzionale alle esigenze dei tempi. L’accelerazione del sindaco Festa serve soltanto a mostrare i muscoli nel perenne e imbarazzante braccio di ferro con le altre istituzioni locali e regionali. Avellino ha adottato un’iniziativa di marca sovranista che, invece di guidare un processo necessario e utile a tutti i cittadini, continua ad alimentare demagogia confusione, in primis tra i lavoratori di IrpiniAmbiente, che chiedono legittime garanzie sul loro futuro occupazionale».