Grottaminarda, fermento per due ritrovamenti

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Saranno scoperte nel giorno di Santo Stefano le due nicchie ritrovate durante i lavori di restauro della cappella di Sant’Antonio ”Piccirillo”. Tutta la comunità è in festa per questo evento al quale parteciperà il parroco don Carmine Santoro. Nelle due nicchie saranno collocate le statue di Sant’Antonio e Santa Rita. Nella cappella di piccole dimensioni si celebrano le devozioni per la settecentesca statua di Sant’Antonio da Padova. E’ stata edificata, il primo documento ne è la prova, nel 1698. Ha resistito a vari terremoti. A quello del 1732, in seguito fu ricostruita durante il 18esimo secolo, a quelli del 1930, del 1960 e del 1980. Fu anche restaurata, precedentemente, grazie all’in – tervento della famiglia Cogliani. E, in seguito, dei Del Viscovo, Meninno e Ianniciello. A Sant’Antonio, quindi, negli anni 70 del secolo scorso si aggiunse Santa Rita. E da trent’anni ormai, ad inizio estate, si festeggiano i due Santi grazie all’interes – samento di un comitato ”Festa della Cappelluzza”, che ha ordinato gli ultimi lavori di restauro, attraverso i quali sono state rinvenute le due nicchie. Con precedenti lavori, già avevano provveduto a restituire lo splendore settecentesco al sito religioso. Una scoperta, l’ultima, che sottolinea l’importanza della Cappelluzza, non solo per chi abita il quartiere ma per tutti i grottesi. Le due sculture, quelle di Sant’Antonio e Santa Rita, che saranno alloggiate nelle due nicchie, sono state realizzate dallo scultore Fiore Iorillo. Giancarlo Vitale.