Grottaminarda, la questione ambientale inizia con uno studio di fattibilità

Lo studio di cui parliamo riguarda il recupero delle acque reflue e la valorizzazione di una fontana storica della cittadina ufitana, quella di San Tommaso

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La questione ambientale, da queste parti, prende inizio con uno studio di fattibilità svolto dall’ufficio tecnico comunale e approvato dalla giunta Spera. E, visti i ritardi accumulati nel corso degli ultimi decenni, adesso è tempo di andare più veloce. Lo studio di cui parliamo riguarda il recupero delle acque reflue e, di conseguenza, la valorizzazione di una fontana storica della cittadina ufitana, quella di S.Tommaso sulla quale si raccontano, da generazioni, storie che si mischiano tra la realtà e la fantasia.

Come quella che narra che lì si recava il Santo, patrono di Grottaminarda, che da piccolo ha vissuto nel castello, ospitato dallo zio Ladislao d’Aquino. E come quell’altra che dice che,  d’estate, sgorga acqua fredda e d’inverno invece, acqua calda. O come un’altra leggenda: chi beve dalla sua fonte, non lascerà più Grottaminarda.

Oggi, la fontana di S.Tommaso potrebbe avere una funzione più prossima. Ma non meno importante. Infatti l’amministrazione comunale sottolinea come, negli ultimi anni, l’approvvigionamento idrico è stato sempre un problema. Non solo per la comunità grottese ma di tutto il comprensorio.

Quindi bisognerà “utilizzare al meglio le risorse esistenti” sul territorio comunale. Su cui c’è, appunto, la fontana storica di S.Tommaso che, in estate, assicura “una cospicua portata idrica”. Quest’ ultima è “parzialmente inutilizzata” ma la zona è comunque interessata a progetti finalizzati alla valorizzazione. Tra l’altro potrebbe integrarsi con quello che riguarda il parco Molinello. La maggioranza consiliare, inoltre, ha ben presente la necessità di utilizzare la risorsa idrica proveniente dalla fontana storica, che si trova proprio all’entrata della cittadina: non solo, evidentemente, per quel che riguarda la potabilità e l’aspetto storico e turistico ma anche ai fini della sicurezza del suo territorio e di quelli confinanti

Si potrebbe creare, prosegue la delibera di giunta comunale, “una zona con un piccolo bacino di 25mila mc per fini agricoli e per l’irrigazione dei terreni”. Lo studio di fattibilità dell’Utc ha rilevato in 8 milioni di euro il costo dell’intero progetto.

Giancarlo Vitale