Il 31 marzo il Cavaliere Pietro De Riso compie 90 anni.
Forse qualcuno del suo paese di origine, Rotondi, è ancora in vita e lo ricorda, certo è che il ricordo di Rotondi in lui è restato vivo.

Come tanti del paese il Cavaliere si è allontanato in altra città, Pesaro; lì ha formato una famiglia e oltre a lavorare intensamente si è reso disponibile per dare l’opportunità  a tanti suoi concittadini di trovare lavoro e di potervisi stabilire.
Di vivacissima curiosità e intelligenza, di animo generoso e contraddittorio, spesso ha indossato la maschera dell’ aggressività e ironia per nascondere timidezza e sofferenze; ha conosciuto, come pressoché la totalità degli emigranti, il dolore dell’incomprensione e della solitudine ma, di forte personalità, con orgoglio e durezza esteriore si è  impegnato sempre con estrema decisione a migliorarsi e raggiungere alti livelli economici e sociali.

Ora, a 90 anni, il suo desiderio (sussurrato incessantemente quasi con il timore di essere ascoltato con pietà o insofferenza o non considerato) è quello di rivedere il suo paese.
Ho avuto il grande privilegio di poter raccogliere direttamente da lui in questi ultimi anni, sprazi di antichi ricordi legati al paese di Rotondi, alle persone, feste, case.

Tali “frange di memoria” che appartengono ormai ad una storia persa nel tempo, sono state narrate nelle sere di solitudine e tristezza con la semplicità di chi ha vissuto intensamente una lunga vita, con l’ entusiasmo  e la dolcezza che solo colui che Ama da sempre e totalmente la propria terra  puo’ raccontare.

Nel mondo tedesco tutto ciò si esprime con una parola intraducibile in lingua italiana: Heimat.

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