I balordi del potere 

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2021

Cala il sipario al Comune capoluogo. Muore malinconicamente la prima consiliatura a guida M5s. E’ durata solo cinque mesi. Era nata nel segno del cambiamento. Che non c’è stato. Solo confusione, approssimazione, incompetenza hanno scandito i giorni di una primavera tradita. C’è una vittima. Di se stesso: Vincenzo Ciampi, il sindaco. La mancanza di autonomia lo ha reso fragile. Non ci crederete: mentre egli svolgeva il suo intervento in Consiglio comunale, chiamando i consiglieri ad una prova di responsabilità, nello stesso momento sui social appariva un suo messaggio pieno di improperi contro l’opposizione. Chiaro: la solita manina lo ridicolizzava. La sua breve storia di amministratore della città lo colloca tra i buontemponi, senza lode e senza infamia. Non basta quando c’è da difendersi da squali del sottogoverno, personaggi scaltri e immorali che, non da oggi, hanno tolto dignità e prestigio alla città. Avviso ai naviganti: nella stagione del voto, che da oggi si apre, non date loro credito. A sipario chiuso un auspicio e qualche riflessione. L’auspicio è nel ritorno di una vera politica. Capace di progettare una visione alta per il futuro di Avellino. Di non cedere di fronte a parole e promesse. La città ha già dato ed è stata maltrattata. Quanto alle riflessioni, credo che non proprio tutto del consiglio comunale uscente, debba essere gettato alle ortiche. Il dibattito sulla sfiducia ha dimostrato che ci sono risorse trasparenti, un patrimonio di esperienza e di conoscenza, da cui poter ripartire. Un’altra riflessione riguarda la frammentazione dei gruppi consiliari. E’ insopportabile che una stessa forza politica, penso al Pd, si possa dividere secondo logiche di potere fondato sul personalismo. E’ un fattore disgregante che non garantisce la governabilità. rendendo fragile la stabilità. Non solo: alimenta ricatti e veti incrociati. Ora è il tempo di una nuova stagione che deve avere come obiettivo il recupero dell’identità della città e un sogno capace di cancellare questo triste passato e costruire una visione concreta del futuro..

di Gianni Festa edito dal Quotidiano del Sud