I consiglieri dell’area D’Amelio fanno chiarezza: le regole si scrivono insieme

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La nota dei consiglier iPd comune di Avellino Salvatore Cucciniello, Francesca Di Iorio e Francesca Medugno:
 In riferimento a quanto apparso su alcune testate giornalistiche nelle ultime ore, vorremmo precisare alcune questioni. Non siamo mossi da spirito polemico, anche perché le dichiarazioni della prof.ssa Grella sono sempre interessanti, soprattutto perché riescono ad essere ogni volta persino sorprendenti.
Vorremmo subito rasserenarla su di un punto: l’on. D’Amelio, impegnata nel suo ruolo istituzionale, si guarda bene dall’intervenire nelle schermaglie regolamentari di un gruppo consiliare. Oltre ad essere la presidente del consiglio regionale, ella è però anche una dirigente nazionale del PD e, legittimamente, partecipa al dibattito politico, almeno quando è tale.
I consiglieri comunali che, nel partito, si riconoscono nella sua area nazionale e locale, nelle vicende amministrative sono assolutamente autonomi, com’è giusto che sia: probabilmente in altre aree non funziona così e si attribuiscono alla presidente D’Amelio abitudini altrui. È comunque curioso che, dopo un anno, certi lutti non siano stati ancora elaborati: se questo avvenisse sarebbe meglio per tutti, ma soprattutto per il Pd Avellinese.
Sulla questione documento la prof.ssa Grella non è ben informata in quanto le nostre osservazioni sono state tempestivamente trasmesse a chi di dovere, cioè ai dirigenti regionali e nazionali interessati. Riscontriamo però una strana concezione della condivisione e della democrazia. Il capogruppo di un partito, a differenza di un dirigente scolastico, non è chiamato ad assumere l’onere di decisioni personali e solitarie: deve coordinare molte persone e quindi deve essere scelto da una maggioranza qualificata e, soprattutto, con voto segreto. Nella riunione con la segretaria regionale (che avevamo accolto favorevolemente), pur sottolineando che i problemi dell’amministrazione non erano certo dovuti alla mancanza di un regolamento, ci eravamo detti favorevoli all’adozione di un vademecum. Le regole però, come sottolineato anche da altri autorevoli consiglieri meno critici di noi, si scrivono insieme. Al di là di quanto un po’ frettolosamente dichiarato dalla dott.ssa Ambrosone e dalla prof.ssa Grella, il "patto di Monserrato" non prevede un "prendere o lasciare": abbiamo avanzato le nostre osservazioni e proposte di modifica e attendiamo risposta.