I numeri reali del gioco d’azzardo in Italia per il 2018

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Una descrizione dello scenario e consigli mirati per contrastare il fenomeno.

Il gioco d’azzardo è uno dei temi caldi di questa estate 2018, grazie anche all’articolo 9 che riguarda alcune importanti variazioni relative al Decreto Dignità. Secondo i dati pubblicati dal Senato questo cambio di rotta potrebbe significare per l’industria del gioco una perdita di oltre 550 milioni di euro in prospettiva da qui al 2021. Approfittiamo di questo aggiornamento per fare maggior chiarezza sui numeri che interessano il settore del gioco d’azzardo in Italia. Come pubblicato dalle maggiori agenzie dedicate al gioco, spesso circolano dati contrastanti tra loro, riguardanti il medesimo segmento di mercato. Potrebbe risultare per i profani un piccolo dettaglio, mentre in realtà si tratta di un aspetto che ha causato confusione e quindi qualche danno sull’industria del gioco nel nostro Paese. Di che cosa si tratta? Ve lo spieghiamo subito: l’impatto sociale e social, quello economico e occupazionale, vengono sovente influenzati da tali numeri. Pur non trattandosi di dati e stime reali, gli effetti si avvertono prima di tutto sull’opinione pubblica, che da circa 3-4 anni hanno creato spesso discussioni lunghe e prive di dati veritieri e verificati. Bisogna quindi far maggiore chiarezza su questo tema, che specialmente durante questo periodo per via del Decreto Dignità è diventato di estrema attualità. I temi trattatati riguardano in particolare quello di materia fiscale, l’offerta del mercato del gioco fisico e quella online, la ludopatia, il rapporto del gioco d’azzardo con i minori e non ultimo la pubblicità e l’occupazione. Possiamo facilmente dire che tra il 2014 e il 2017 la spesa per quanto riguarda il gioco è passata da 84, 5 milioni di euro ai circa 101,8 mln per il 2017.

Di queste cifre all’erario sono toccati 7,9 milioni di euro per il 2014, 10,1 per il 2016 e la cifra record per il 2017 di 10,3 milioni di euro. Questo significa che a fronte della spesa, viene registrata un’entrata pari al 53,9%, per quella che è sicuramente una cifra ragguardevole. Anche l’offerta di gioco sul territorio ha avuto numeri importanti, ma questa volta in negativo, visto che l’offerta è diminuita, visto che i tagli sulle macchine slot machine e Vlt è stata del 35%. Anche in materia di gioco online sono stati oscurati diversi siti non a norma, entrati di fatto nella cosiddetta black list che esiste dal 2007 e che conta all’incirca una lista di oltre 7000 siti, mentre 10 anni fa i siti oscurati erano solo 620. Chiaramente per tutte queste realtà non conformi ne esistono altre che invece negli ultimi anni si sono fatte strada in questo settore, come ad esempio LeoVegas Italia una delle principali realtà che operano con successo nel settore dei casinò digitali europei. Il tema della ludopatia che formalmente è quello che sta maggiormente a cuore al Governo Conte, ha diviso diverse volte l’opinione pubblica, mentre parlando di numeri il CNR ha dichiarato che la cifra può essere approssimata a 400 mila unità su tutto il territorio. In un anno e mezzo sono stati trattati circa 24.000 casi differenti, dalle ISS. Tuttavia il fenomeno del gioco d’azzardo sia di tipo fisico che online continua a interessare il nostro territorio, da circa 9-10 anni, motivo per cui il tema attuale del divieto di pubblicità verso il gioco prevede norme restrittive e limitazioni sempre maggiori in materia di gambling.