I paradossi della giustizia italiana

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Di Matteo Ceron

“Ancora una volta i cavilli della giustizia italiana comportano una
situazione assurda e inaccettabile: un uomo condannato a dieci anni per
l’omicidio preterintenzionale e l’occultamento del cadavere della moglie è
fuori dal carcere dopo appena cinque mesi”. Lo rileva la senatrice di Fare!
Patrizia Bisinella, riferendosi al caso verificatosi a Legnago, in
provincia di Verona, riportato oggi dalla stampa. “La vicenda risale al
2009 e riguarda un moldavo di 50 anni condannato per l’uccisione a pugni
della moglie, ritrovata in stato di decomposizione lungo l’Adige, dietro
l’ospedale di Legnago – spiega Bisinella -. L’uomo era riuscito a rendersi
irreperibile e solo nel 2015 era stato bloccato ad un posto di frontiera
sul confine ucraino, grazie ad un mandato di cattura internazionale. Nel
dicembre del 2016 è stato estradato in Italia, nel carcere veronese di
Montorio, e nel giugno del 2017 condannato in udienza preliminare a 10 anni
e otto mesi con rito abbreviato, pena già di per sé fin troppo bassa per la
gravità del crimine commesso. Ora si apprende che il Tribunale del Riesame
di Venezia, accogliendo una richiesta dell’avvocato difensore, ha decretato
la scarcerazione in quanto, e questo ha dell’incredibile, era già rimasto
in carcere più del dovuto per quella fase dell’indagine, superando il
termine dei dodici mesi di norma previsti. Anche se si tratta di omicidio!
Di fatto, quindi, un uomo condannato per un ennesimo caso di femminicidio
viene rimesso in libertà dopo appena cinque mesi dalla condanna, in attesa
del processo d’appello, anche se credo farà di tutto per sparire
nuovamente. Non entro nel merito dei tecnicismi che hanno determinato
questa situazione, ma mi limito a rilevarne l’assoluta paradossalità.
Ancora una volta il nostro sistema penale e giudiziario si dimostra troppo
lassista. Tutto questo non ha senso e il sentimento diffuso nella
collettività è quello di impotenza e frustrazione: per l’ennesima volta
passa il messaggio che anche chi si macchia di reati gravissimi in Italia
in un modo o nell’altro può riuscire a farla franca”.