I riti della Settimana Santa in Irpinia, fede e tradizione. Silvestri e Lucido (Unpli): ricchezza da valorizzare

"Decisivo il contributo delle comunità che difendono questi riti"

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Valorizzare le tradizioni del territorio legate ai riti della Settimana Santa, nel rispetto delle diversità. E’ la scommessa dell’Unpli provinciale, illustrata nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Caracciolo.  “Questo calendario – spiega Giuseppe Silvestri, presidente provinciale Unpli – racconta la ricchezza dell’Irpinia legata alle tradizioni pasquali con i riti tramandati di generazione in generazione. Riti che si svolgono anche grazie all’impegno di tantissimi volontari, guidati dalla passione per il territorio”.

E’ il vicepresidente della Provincia Girolamo Giaquinto a sottolineare come “Restare uniti è l’unica speranza per guardare avanti. La riforma ha privato la Provincia delle sue funzioni in materia di eventi culturali. La speranza è quella di riottenere quanto prima gli strumenti legislativi adeguati che ci consentirebbero di fare rete e sostenere meglio tradizioni di questo valore. Malgrado questo, cerchiamo di continuare ad accompagnare questi eventi. Dobbiamo ringraziare le pro loco per il proprio impegno instancabile”.

E’ il presidente regionale Unpli Tony Lucido a spiegare come “L’Irpinia rappresenta un patrimonio di tradizioni inestimabile, stiamo vivendo una stagione di grandi difficoltà e sollecitazioni, di qui la volontà di ritrovare nel passato le ragioni per tornare a sperare, di qui la necessità di investire sul recupero di identità e senso di appartenenza. Vogliamo far vivere i silenzi dei vicoli e dare nuove motivazioni ai giovani perchè scelgano di restare”

E’ Maria Assunta Galluccio della pro loco di Atripalda a raccontare la Via Crucis “Abbiamo scelto di porre l’accento sull’aspetto religioso. riti prendono il via la domenica delle palme per proseguire il giovedì santo con la lavanda dei piedi. Il venerdì santo si rinnova la tradizione dell’Incappucciato, con la processione nella quale rivivono le scene della Passione,  dalla fustigazione alle tre cadute, fino alla crocifissione sulla collina di San Pasquale. La tradizione nasce dalla sinergia tra le chiesa del Carmine e quella di Sant’Ippolisto”

Iris Aquino della pro loco di Prata ricorda la tradizione del canto degli angeli “Il rito si rinnova il 15, 16 e 17 aprile nel piazzale della basilica. Purtroppo, quest’anno la basilica è chiusa per lavori in corso, di qui la necessità di allestire un’impalcatura di ferro  per consentire lo svolgimento del rito con gli angeli, interpretate da bambine di Prata, issati al cielo. Il rito risalirebbe al Seicento ma le prime tracce documentate si ritrovano tra fine Ottocento e Novecento. Lo stesso musicologo Alan Lomax fu conquistato da questo canto. Nel giorno del sabato santo le bambine sono issate con un sistema di funi e carrucole e intonano il canto, parte una processione di ceri che raggiunge la chiesa di San Giacomo, da qui si riparte il giorno successivo per riportare gruppo ligneo settecentesco nella basilica e deporre un giglio nelle mani della Madonna”.

A rappresentare i Biancovestiti di Lauro Renato Scibelli e Benedetto Graziano e Gaetano Grasso della pro loco di Quindici, Giuseppe Acerra e Giuseppe Scafuro di Lauro “Si tratta di un rito che ha origini antiche – spiegano Scibelli e Grasso – nato probabilmente a Moschiano per poi diffonderesi negli altri comuni del Vallo. Ogni comune ha una sua processione accompagnata dai propri canti. Nel giorno del venerdì santo il corteo dei biancovestiti attraversa i diversi centri del Vallo di Lauro con la rievocazione delle tredici stazioni. Il lunedì il rito si rinnova in un comune a scelta del Vallo, quest’anno i Biancovestiti si ritroveranno a Quindici”

Fiorenzo Iannino della pro loco di San Mango si sofferma sul rito del Volo dell’angelo che si rinnova nel lunedì in albis, la mattina, alle 11 e nel pomeriggio, alle 18.30, nello spazio antistante la chiesa storica di Carpignano del ‘600 “Una chiesa – spiega Iannino – che fu scelta perchè si trovava lungo la strada che conduceva a Melfi ed era tra le più trafficate”. Ed è ancora Iannino a rievocare il rito dell’esposizione dei Misteri, i tavolati raffiguranti la scena della Passione esposti lungo le strade del paese il Venerdì Santo. Mentre è don Pietro Bonomo, parroco della cattedrale di Frigento a illustrare i Misteri in esposizione nella chiesa.

Il 7 aprile ad Atripalda appuntamento con la Via Crucis, sulla Collina di San Pasquale. A Calitri si rinnova il 7 aprile la processione del Venerdì santo. A Cervinara la via Crucis vivente va in scena il 6 aprile alle 20 e il 7 aprile alle 19.30. A Frigento in esposizione i Sacri Misteri nella cattedrale, il 6 aprile a sfilare saranno gli Incappucciati con la sonata del tamburo e della tromba. Particolarmente attesa la rievocazione della passione a Gesualdo, in programma il 7 aprile alle 21.30. A Greci, Luogosano e Grottaminarda appuntamento con la via Crucis il 7 aprile. A Lapio il 7 aprile si rinnova il rito dell’esposizione dei Sacri Misteri alle 8.30 con la solenne processione di Gesù morto alle 15.30. A Mirabella Eclano l’appuntamento è il 6 e 7 aprile dalle 18 alle 22 al Museo dei Misteri. A Prata il rito del Volo dell’Angelo sarà di scena il 15-16-17 e 23 aprile. A Quindici di scena la Passione Christi il 9 aprile. A San Mango il volo dell’Angelo va in scena il 10 aprile nella frazione di Carpignano. A Rotondi il 9 aprile si rinnova il rito della traduzione della statua di Maria Ss. della stella dal santuario alla chiesa dell’Annunziata. A Vallata il 6 aprile processione “Aux Flambeux” e il 7 aprile processione del Cristo morto. A Taurano l’appuntamento con la Passione va in scena il 9 aprile. Una rievocazione, quella della Passione, già proposta con successo lo scorso fine settimana a Solofra, Baiano, Banzano e Misciano di Montoro