I sindacati dicono sì al Contratto Nazionale di Lavoro per l’Industria Alimentare

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Siglato oggi a Roma da Fai Cisl, Flai-Cgil. Uila Uil e Federalientare il Contratto Nazionale di Lavoro per i Lavoratori dell’Industria Alimentare.
Un grande risultato, che premia i contenuti di una piattaforma sindacale innovativa e coraggiosa, in un negoziato difficile e tortuoso, sostenuto con la mobilitazione dei lavoratori e la battaglia unitaria del sindacato. Un impianto complessivo fortemente voluto dalla Fai-Cisl che conferisce al sindacato vera autorità contrattuale al servizio dei lavoratori e del Paese.

I punti qualificanti dell’accordo danno corpo alla visione Fai-Cisl nella partecipazione dei lavoratori alle dinamiche d’impresa; negli assetti contrattuali, ora coerenti con la proposta unitaria di un nuovo sistema di relazioni industriali; nella bilateralità; nella formazione congiunta, nelle nuove modalità su telelavoro e lavoro agile. Il contratto, ora quadriennale:
• integra linee guida che rafforzano ed estendono significativamente il secondo livello, rilanciando innovazione, produttività, competitività e condizioni di lavoro dei dipendenti;
• respinge inoltre il vincolo dell’invarianza di costi, in favore della non sovrapponibilità delle funzioni tra primo e secondo livello;
• Sospende per tutta la durata del contratto la contribuzione al fondo Fasa da parte dei lavoratori;
• Potenzia ed estende la bilateralità di settore, che per la prima volta viene definita dal Ccnl;
• dà vita ad un fondo specifico che interviene a sostegno dei lavoratori che perdono occupazione a due anni dalla pensione. Tale fondo interverrà anche per lavoratori che volontariamente vogliono trasformare il contratto da full a part-time;
• promuoverà il turnover: un vero ’ponte generazionale;
• si incrementa il potere d’acquisto dei lavoratori attraverso aumenti salariali pari a 105 euro, condizione necessaria per sostenere il reddito delle persone, rilanciare i consumi e contribuire alla ripresa della domanda aggregata.

Raffaele Tangredi : “grande vittoria che premia l’impostazione FAI-CISL. Le parti sociali attraverso la libera contrattazione e negoziazione diventano oggi più di ieri vera autorità salariale, protagonisti di una ripresa che coinvolge tutti: lavoratori, imprese e l’intero sistema paese”