IIA: i dubbi di Curcio e Fiom

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La protesta dei disoccupati e precari dell'ex progetti Bros davanti alla sede del Consiglio comunale a Napoli, 11 luglio 2014. ANSA / CIRO FUSCO

Flumeri – Sarebbe un imprenditore che opera al Nord, in Emilia, ma anche in Irpinia, il nuovo socio Industria Italiana Autobus. Queste sono le indiscrezioni sul socio privato che è stato individuato per dare più forza all’azienda che produce autobus. Il nome sembra lo conoscano tutti, ma nessuno lo dice chiaramente, e quindi rimane ancora nascosto. Di questo si potrebbe parlare intorno a metà settimana se dovesse essere convocata una assemblea dei lavoratori. Per la verità si pensava di svolgerla già oggi, ma l’assenza di una delle sigle sindacali, ha portato i rappresentanti dei lavoratori ad immaginare altre date. Non è possibile trasferirla di uno o due giorni perchè tra domani e mercoledì anche le altre sigle avranno impegni e quindi forse giovedì potrebbe essere la giornata indicata per un incontro dei lavoratori. La sua identità non è stata svelata anche perchè il Ministro Di Maio, per sua ammissione non ha incontrato il terzo socio e starebbe effettuando delle verifiche. Insomma appare ancora una situazione ingarbugliata anche se parte dei sindacati e la politica ritengono ci sia una soluzione. E come spesso accade chi fa la parte del cattivo è la Fiom che esprime i dubbi sulla eventuale soluzione. Silvia Curcio de – legata Fiom rende noti quelli suoi e di tanti lavoratori di IIA. «Prima si parlava di un socio pubblico e oggi ci troviamo un privato, insieme a Finmeccanica e Invitalia. Il fondo si è vincolante per Flumeri, ma restano i dubbi su chi resta fuori. Perchè con il discorso della Piccola e media impresa per accedere al fondo si dovrà avere una forza lavoro di 250 addetti. Noi siamo 290. Legittimo il dubbio su come avverrà lo spacchettamento, che fine faranno 40 addetti in più? E chiariamo anche se Finmeccanica opera per Bologna e Flumeri avrà il socio privato. Se non viene chiarito tutto ciò di quale accordo si può parlare? Emergono molti dubbi». Ma prima di tutti questi passaggi c’è da fare quello più importante e propedeutico al futuro di IIA. La cassa integrazione che scade. E al momento non c’è un decreto. «Il ministro – dice ancora Curcio – si è impegnato a provvedere e stiamo aspettando. Ricordo che scade per tutti non solo noi siamo in questa condizione. Ricordo che c’è un decreto speciale che riguardava noi ma anche Termini Imerese e altri grandi gruppi. Senza chiarimenti su queste vicende non si può dire che la vertenza è risolta. E a Flumeri siamo più privati di prima».