IIA, incontro al ministero rinviato: possibili nuovi investitori?

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Valle Ufita. Era previsto per domani l’incontro, al Ministero, con le parti sociali. Per conoscere gli ultimi sviluppi sulla vicenda di Industria Italiana Autobus.

Ma è stato ancora rimandato perché,  nel frattempo, ci sarebbero importanti novità in corso.” È slittato a nuova data- dice il segretario provinciale della Fismic, Giuseppe Zaolino-. Bisogna comunque fare pressione, e andare a verificare, perché il Mit possa comunque riconvocare i sindacati entro maggio, in una riunione operativa,  perché si rischia, nell’impasse, che gli stabilimenti di valle Ufita e di Bologna vengano chiusi”.

Non è ancora ufficiale  l’interessamento di ben tre gruppi interessati a rilevare le quote di IIA. Non solo qui in provincia di Avellino, ovviamente. Sono il gruppo Sira, di Valerio Gruppioni, bolognese, e Seri Industrial. Il primo già è presente in Irpinia, in quanto oggi è socio di maggioranza dell’ex Almec, nell’area industriale di Nusco, già fallita, mentre il secondo, proveniente da Caserta, quotato in borsa, lavora nel settore della produzione di accumulatori di energia, Repiombo, di Calitri. Aveva rilevato già Ics di Pianodardine, che non aveva più ripreso l’attività dopo l’incendio di quattro anni fa, e Fib Sud di Nusco chiusa nel 2020. E poi c’è la portoghese Caetano Bus,  già partner di Industria Italiana Autobus per la commercializzazione degli autobus urbani a idrogeno”.

“In virtù dei miei quaranta anni di esperienza- dice ancora Zaolino- che qualcosa si sta muovendo verso un cambiamento della gestione. Almeno è questo che si capisce”.

Per il sindacalista comunque, bisogna tenere ancora più alta l’attenzione.”  Perché non vorremmo ci possa essere una privatizzazione selvaggia”. Si dovrebbero riunire, domani mattina, i segretari provinciali “per decidere  strategie e comportamenti e valutare qualsiasi nuovo piano di rilancio. Deve essere chiaro, a tutti, che in società ci debba essere la prevalenza delle quote pubbliche”.

E bisogna ragionare sul fatto di trovarsi di fronte un gruppo privato” che intanto porta know how ed esperienza”. Quello di Gruppioni, è impressione del segretario Fismic,” è un gruppo il cui imprenditore è illuminato e concreto. L’ esperienza del gruppo bolognese, ha fatto in modo di rilevare, più di dieci anni fa, l’ex Almec e ha creato lavoro, oggi, per duecento persone. E sta rilanciando una azienda tedesca che stava per chiudere”. Per Zaolino, però, questo” non significa nulla se non vediamo le carte e non pensiamo che gli autobus debbano servire per rilanciare la transizione ecologica e andare verso l’elettrico. Per questo c’è la necessità che sia un discorso accompagnato dalla quota pubblica”.

E aggiunge:” Se non fosse intervenuto lo Stato, diciamolo con franchezza, i libri contabili della fabbrica di valle Ufita si dovevano portare in tribunale”. E spinge per la ricerca di una soluzione.” Non possiamo restare fermi. Oggi siamo di fronte ad una fabbrica che non produce, 600 dipendenti da pagare, i costi relativi”. Secondo Zaolino sarebbero” 4 milioni al mese”. Per questo” la preoccupazione” è sempre lì.” Perché stare fermi non significa aver creato la soluzione per il rilancio. Bisogna- conclude- fare pressione al Mit, per una riunione entro il mese di maggio, altrimenti rischiamo che, nel frattempo,  mentre si inseguono le notizie di nuovi investitori, chiudano gli stabilimenti di Valle Ufita e Bologna”.

Giancarlo Vitale