“IIA, ingresso ai privati? Così si fa solo confusione”

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Valle Ufita. Se non entrano i privati, secondo l’ex parlamentare irpino del Movimento 5Stelle, Generoso Maraia, Industria Italiana Autobus” si rischia di trasformarla in un ennesimo carrozzone politico che accumula solo perdite e non profitto”. E aggiunge che” il futuro di questa azienda è legato indissolubilmente alla individuazione di un socio privato da inserire nella compagine societaria”.

La cui riunione per la possibile ricapitalizzazione è stata rimandata al prossimo 24 aprile. Quando, con molta probabilità,  ci sarà: ma non saranno i 25 milioni di euro che servirebbero a far ripartire il lavoro dello stabilimento flumerese.” La presenza privata- ha detto, proprio al nostro giornale Maraia- non è una bestemmia”.

A sentire sindacati e, sopratutto, gli operai di valle Ufita sembrerebbe proprio il contrario. Intanto , lo sottolinea il comunicato congiunto delle segreterie nazionali di Fim, Fiom, Uilm, Fismicce Uglm. Che hanno chiarito, tra le altre cose,  come” lavoratrici e lavoratori hanno il diritto di vedere garantito il progetto industriale a partecipazione pubblica sul quale hanno investito con il lavoro, gli scioperi e il salario”. L’assemblea di venerdi prossimo” è un atto importante che però- scrivono le segreterie nazionali- non risolve i problemi che hanno portato al blocco della produzione”.

Quindi si rende “urgente” un incontro al Ministero che possa essere un “confronto sugli investimenti, gli assetti societari e sull’organizzazione della produzione per il reale rilancio dell’azienda”. Se non dovesse avvenire ed il ministero dovesse ancora mostrarsi” indifferente”, i sindacati continueranno la mobilitazione” per mettere il governo di fronte alle sue responsabilità”.

Intanto il segretario provinciale Fismic Cisnal, Giuseppe Zaolino, in merito alle dichiarazioni dell’ex deputato grillino dice che” aggiungono confusione alla confusione e certamente non fanno battere cuori degli operai.  È fuori dalla logica quando parla di un socio privato all’interno di IIA. Perché un vero socio- continua Zaolino- che non sia il solito speculatore non arriva, improvvisamente  a mettere suoi capitali in una società pubblica così indebitata Sarebbe il classico soggetto attirato dalla speculazione per fare businness e lasciare a noi i problemi occupazionali “. Della serie prendi i soldi e scappa, insomma.

Questa è una fabbrica, secondo Zaolino, “diventata, in questi anni,  politica per la negligenza della politica stessa. Il salto lo può fare se resta in mano pubblica, se Leonardo (uno dei soci, ndr)scende in campo e nel tempo possa acquisire anche le quote di Invitalia”.

Non chiude alle collaborazioni industriali con un privato” sull’elettrificazione ma non come socio”. Il segretario provinciale Fismic lo ribadisce con forza, ” perché questo deve essere un passaggio chiaro. Altrimenti si venga davanti alla fabbrica parlare con noi e le tute blu e sentire la posizione condivisa dai lavoratori. La fabbrica resti società pubblica. Per questo noi stiamo facendo una vera battaglia per il lavoro e dare a questa società la caratteristica dell’assistenzialismo”.
Giancarlo Vitale