E’ un messaggio di pace quello che lancia il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, in occasione della celebrazione di Maria Santissima al santuario di Montevergine. “Il primo settembre del 1939 scoppiava la seconda guerra mondiale – spiega Zuppi, accolto dall’abate Riccardo Guariglia – ma non abbiamo ancora imparato la lezione. Dobbiamo tornare a scuola e ricordare la terribile tragedia su cui è nata l’Europa perchè quella sofferenza non si ripeta. Affidiamo a Maria la nostra richiesta di pace, a partire da parole che ho ritrovato in un canto popolare, in cui è il cannone stesso a chiedere la pace, una richiesta che riguarda l’Ucraina, la Terra Santa, il Sudan, tutti i conflitti in cui un fratello alza le mani su un altro fratello. La speranza è che i fratelli possano riconciliarsi”. E ricorda il ritrovamento dei sei corpi dei giovani presi in ostaggio da Hamas “Durante l’ultimo pellegrinaggio in Terra Santa avevamo parlato con la madre di uno di quei ragazzi, ci aveva detto parole bellissime, che non esiste una classifica del dolore e che non voleva che il dolore provocasse altro dolore. Tra i corpi ritrovati oggi c’è proprio quello del figlio. Pregheremo per lui e per gli altri ragazzi”. Una data quella del primo settembre a lui cara anche per altre ragioni “Si celebra Sant’Egidio e io sono cresciuto con la comunità di Sant’Egidio. Inoltre, era il primo settembre di 5 anni fa quando il Papa annunciò che tra i cardinali ce ne era uno di Bologna”.
Loda la mitezza dell’abate Riccardo Guariglia “quella mitezza che tutto disarma ” e ribadisce come “Questo santuario ha 900 anni e se li porta bene, capace di conservare il passato e guardare al futuro. E’ oggi una casa di grande accoglienza. Qualcuno pensa che accogliere tutti sia pericoloso mentre significa dare e ricevere vita. Si ritiene, talvolta, che accogliere tutti significhi tollerare ogni cosa ma non è così, una madre conosce le differenze e le difficoltà dei figli ma sono tutti figli e come tali li tratta”. Sottolinea come le aree interne restino un nodo su cui intervenire, al di là di scelte legate all’autonomia differenziata. “Abbiamo tenuto – spiega – quattro incontri a Benevento per sensibilizzare sulle aree interne, che rappresentano il 40% del territorio nazionale, rappresentano le radici profonde del paese, sono centrali per la memoria del territorio nazionale e oggi rischiano di diventare disabitate, restare indietro mentre aiutate possono rappresentare una ricchezza, possono accogliere un nuovo futuro”
L’abate Guariglia annuncia con orgoglio l’affidamento dell’abbazia del Goleto al santuario di Montevergine, quella che è una gioia per tutta la comunità. Saluta il cardinale Zuppi e ricorda la forza di Maria che accoglie tutti i pellegrini. A partire dalle famiglie siriane giunte a Mercogliano.
In prima fila, tra le tante autorità presenti, il ministro dell’interno Matteo Piantedosi, il prefetto Rossana Riflesso, il sindaco Vittorio D’Alessio e numerosi sindaci del territorio. Ed è lo stesso ministro Piantedosi a sottolineare come questa celebrazione si carica di un “Senso profondo. Sono radici che ci proiettano sui grandi temi del mondo, come abbiamo sentito dalle parole del cardinale Matteo Zuppi che ringrazio per l’affetto particolare che ha dimostrato a questo luogo. E’ sempre stato un faro, lo è da 900 anni, l’Irpinia si è formata intorno a Montevergine e continuerà ad essere per sempre un riferimento per il territorio”.
Una giornata di festa per la comunità di Montevergine che continua a sperare nell’arrivo di Papa Francesco