Il Cimarosa celebra l’8 marzo, omaggio a Clara Schumann

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Il Conservatorio «Domenico Cimarosa» si conferma laboratorio di eventi. Da oggi e fino al 10 marzo presso l’Ateneo musicale di Avellino presieduto da Achille Mottola e diretto dal M° Maria Gabriella Della Sala, si terrà la masterclass di pianoforte che vedrà la presenza del pianista ungherese László Holics.

Vincitore di numerosi concorsi internazionali, docente all’Università di Pécs di metodologia pratica e musica da camera, si occupa di improvvisazione e composizione applicata, ha scritto e improvvisato musica di sottofondo per letture di poesie e composto musica sinfonica per quattro produzioni teatrali e per anni ha fatto parte della Pannon Philharmonic Orchestra.

Mercoledì 8 marzo, in occasione della giornata internazionale della donna, sul palcoscenico dell’Auditorium «Vincenzo Vitale» andrà in scena (ore 18) “Zilia”.

Il recital è un omaggio a Clara Wieck, grande musicista e compositrice tedesca, tra le pianiste più importanti e significative dell’era romantica. Un’epoca dove il talento femminile veniva poco valorizzato e la cui fama veniva messa in ombra dal marito: Robert Schumann.

La grazia, la bravura e la tenacia di Clara Wieck Shumann l’hanno resa una artista indipendente. Dopo la morte del marito ha sostenuto se stessa e i suoi figli solo con la propria attività musicale, rappresentando uno dei primi esempi di emancipazione femminile.

Ad omaggiare il genio originale e universale di Clara Wieck Schumann, la sua vita, la sua musica, saranno due artiste: Carmela Palumbo, pianista e docente di pianoforte presso il Conservatorio «Domenico Cimarosa» di Avellino, e Caterina Pontrandolfo, attrice, cantante e regista, che cura anche drammaturgia e regia.

Uno spettacolo in cui la parola, la musica, il canto, si muovono per stagliare con nettezza la figura di Clara, o meglio di “Zilia” (il suo affettuoso appellativo), ancor oggi musicista troppo poco celebrata, che lascia spazio, non sempre di buon grado, al genio del marito.

Il programma musicale prevede l’interpretazione delle Soirèes Musicales, sei pezzi per pianoforte che propongono alcuni generi che in quegli anni si stavano affermando: Toccatina, Notturno, Mazurka, Ballata, Polonaise; Sechs Lieder, per pianoforte e voce.