Il comitato: Dogana, anno zero, la città di Avellino reagisca

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AVELLINO-«La rescissione del contratto con l’impresa a cui erano stati affidati i lavori per la riqualificazione della Dogana è un segnale di gravità inaudita, anche per il carico di improvvisazione pasticciona che contiene».

Il Comitato cittadino per la salvezza della Dogana parla di una “Dogana senza pace” e alza la voce e chiama a raccolta le forze della città per dare finalmente la svolta.
E infatti: «
Dopo anni persi a sparare promesse, a inventare improponibili archistar, a rincorrere procedure bocciate a tutti i livelli, questo ultimo passaggio, con il carico di ricorsi, contenziosi, possibili sequestri, che si possono aprire, corre il rischio di diventare la pietra tombale di un recupero che era invece a un passo. Eppure al sindaco Festa, che non aveva fatto NULLA sul terreno del riscatto civile contro l’abbandono in cui il monumento versava, NULLA sul terreno dei finanziamenti, toccava solo spendere, con saggezza e nei tempi definiti, i fondi che erano arrivati grazie alla mobilitazione dei cittadini e all’impegno delle precedenti amministrazioni».

Il bilancio è molto negativo, per i componenti del Comitato, dopo tanti anni:«Siamo invece tornati all’anno zero, ecco l’unico risultato di tre anni di populismo esasperato e di sostanziale disprezzo della partecipazione popolare. E’ una situazione gravissima, che richiede, da parte di tutti i cittadini, delle associazioni e delle forze politiche- se esistono- che hanno ancora a cuore la città, una coraggiosa risposta, prima che sia troppo tardi».