Il Dopolavoro culturale celebra il 25 aprile, Blak Saagan racconta il rapimento Moro

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Celebra il 25 aprile il Dopolavoro culturale e lo fa puntando su un artista del calibro di Blak Saagan, nella cornice di Casa Vela di Ariano, un ex convento a pochi passi dal Duomo.
L’artista veneziano ha costruito nel tempo una personale libreria musicale che mescola colonne sonore psichedeliche italiane degli anni ‘60 e ‘70, elettronica, ambient e drone. Il risultato è un insieme di paesaggi kosmische kraut e post-punk industriali.
Negli evocativi spazi di Casa Vela ci presenterà il suo ultimo lavoro dedicato al rapimento di Aldo Moro, “Se ci fosse luce sarebbe bellissimo”, una delle pagine più tristi e oscure della storia italiana.
Non una banale ricostruzione degli eventi o un dettagliato racconto storico-politico ma una performance coinvolgente e un’interpretazione sensibile filtrata attraverso il mezzo musicale e raccontata con suoni e immagini.
Samuele Gottardello, aka Black Sagaan, musicista sperimentale veneziano con già all’attivo il concept album “A Personal Voyage”, basato sugli studi del cosmo del divulgatore scientifico statunitense Carl Edward Sagan (da cui prende il nome d’arte), fa delle parole di Moro il titolo del suo ultimo lavoro discografico.
Uscito nel 2022 per la Maple Death Records, “Se ci fosse la luce sarebbe bellissimo” è un full-lenth attraverso il quale, con una track-list dai titoli evocativi, guida l’ascoltatore in un viaggio temporale che inizia con la strage di via Fani e, sviluppandosi con le fasi del rapimento, termina con l’esecuzione dello statista democristiano. Blak Sagaan in un visionario mix sonoro mira a trasmettere le emozioni che l’Italia intera deve aver provato in quei 55 giorni emotivamente intensi e destabilizzanti. Il live immersivo è a tratti alienante. A metà strada tra performance artistica e concerto esso viaggia su due binari: uno visivo e uno sonoro.
Il visual, avvalendosi di parole e immagini tratte da quotidiani dell’epoca, staglia fotogrammi sul tappeto sonoro di synth, drum machine e rumori ambientali. Per un’ora abbondante il pubblico proverà emozioni contrastanti, avendo la percezione, non solo emotiva, di trovarsi di fronte a flashback storici e introspettivi che inevitabilmente indurranno riflessioni. Dopodiché, nulla sarà come prima.